Il report

L’aperitivo dei bresciani costa 151,9 milioni all’anno

di Alessandro Gatta
I numeri di TradeLab: in provincia 17 milioni e mezzo di drink per l’happy hour con una spesa media di 8,7 euro a drink
L’aperitivo Un rito al quale i bresciani non rinunciano: per 1 su 3 è una consumazione abituale
L’aperitivo Un rito al quale i bresciani non rinunciano: per 1 su 3 è una consumazione abituale
L’aperitivo Un rito al quale i bresciani non rinunciano: per 1 su 3 è una consumazione abituale
L’aperitivo Un rito al quale i bresciani non rinunciano: per 1 su 3 è una consumazione abituale

Inflazione non ti temo: crisi e rincari non fermano la passione nostrana per l'aperitivo. Tra città e provincia sono infatti quasi 386mila i bresciani (uno su tre) che abitualmente si concedono un happy hour al tramonto, dopo il lavoro e prima di cena: in un solo anno vengono consumati circa 17 milioni e mezzo di aperitivi, con una spesa media di 8,7 euro per ogni drink e una spesa complessiva di oltre 151,9 milioni di euro.

Lo studio 

Tanto emerge dal focus elaborato per il contest «Il mio bar» di Bresciaoggi da Bruna Boroni di TradeLab, società di analisi e consulenza che già aveva realizzato uno studio (nazionale) sul tema, presentato a Milano nell'ambito del progetto «Sei già dentro l'happy hour?», organizzato da Cattel spa, azienda leader nella distribuzione di prodotti food e non food nel settore horeca nel Nordest, in collaborazione con Apci, l'Associazione professionale cuochi italiani.

Alcuni numeri

Dal report emerge una spesa annua, in tutta Italia, di 4,54 miliardi di euro solo per gli aperitivi serali: un altro miliardo e mezzo viene investito per l'aperitivo diurno, prima di pranzo. Sono 14 milioni gli italiani che la sera fanno l'aperitivo fuori casa, consumando 582 milioni di drink l'anno, con una spesa media di 7,7 euro: 8 milioni, invece, gli italiani che fanno l'aperitivo diurno fuori casa, per un totale di 285 milioni di aperitivi e una spesa media di 5,2 euro. L'aperitivo serale si conferma un cult soprattutto al Nord, che da solo vale il 48% di tutti gli aperitivi consumati al tramonto (spesa media 9 euro): il 20% al Centro, il 32% al Sud e isole. È piuttosto al Sud che ci si dedica all'aperitivo diurno, con il 45% del totale: il 39% al Nord, il 16% al Centro. Il trend coinvolge 14 milioni di italiani di età compresa tra i 18 e i 75 anni, pari al 32% della popolazione (in linea con i dati bresciani): il 24% di chi fa l'aperitivo la sera ha più di 55 anni, il 21% ha tra i 35 e i 44 anni, il 20% ha tra i 25 e i 34 anni, stesso dato dai 45 ai 54 anni, il 15% è di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Sulla scelta dei drink, il 30% di chi ha tra i 18 e i 34 anni predilige i cocktail: dai 25 anni in su meglio vino e bollicine (20%), stessa percentuale per la birra, il drink preferito di chi ha tra i 35 e i 44 anni. Un po' a sorpresa, bene anche i cocktail analcolici: consumati dal 22% di chi ha tra i 25 e i 34 anni. Nessun dato ufficiale, ma non ce n'è bisogno: ça va sans dire, non può che essere il pirlo l'aperitivo bresciano per eccellenza, sia nella sua formula originale (con il Campari o comunque bitter) che i suoi derivati, che siano spritz o affini. Con una variante cult, per veri appassionati: il già mitico Biopirlo del Bistrot Il Mandorlo di Brescia.

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