IL COMPARTO

Edilizia, forza strategica «per costruire il futuro»

di Adriano Baffelli
Deldossi (leader Ance Brescia): «Un settore protagonista della ripresa e un attore del cambiamento socioeconomico contemporaneo»
L’edilizia si pone sempre più come comparto che vuole essere protagonista per costruire il futuroMassimo Angelo Deldossi
L’edilizia si pone sempre più come comparto che vuole essere protagonista per costruire il futuroMassimo Angelo Deldossi
L’edilizia si pone sempre più come comparto che vuole essere protagonista per costruire il futuroMassimo Angelo Deldossi
L’edilizia si pone sempre più come comparto che vuole essere protagonista per costruire il futuroMassimo Angelo Deldossi


«Generare è un’azione che riguarda poche persone, o comunque una cerchia ristretta, rigenerare è invece un compito che coinvolge un più ampio spettro di attori. È partendo da positivi modelli di rigenerazione che si comprende il fondamentale ruolo cardine dell’edilizia nel rinnovamento del territorio, focalizzando sulla rinascita dell’esistente. Il nostro comparto è protagonista nel quadro di trasformazione che interessa immobili e spazi urbani che vogliono evolvere al passo con i nuovi canoni del vivere e dell’abitare». La riflessione sul complesso e affascinate tema della rigenerazione urbana è del presidente di Ance Brescia e da poco anche vicepresidente nazionale di Ance, Massimo Angelo Deldossi.

Il leader
dei costruttori bresciani parla apertamente di sfida da affrontare a fianco delle imprese, dell’impegno ad essere punto di riferimento per il settore, baricentro da cui partire per stimolare il cambiamento. Così come ha avuto un ruolo trainante nella fase della crescita e del boom economico degli anni Sessanta, anche oggi l’edilizia è una leva per la ripresa economica, come si è notato analizzando le componenti che hanno consentito l’aumento del Pil nel Paese dopo anni di stagnazione. Il settore, a maggior ragione, è soprattutto protagonista sul versante dello sviluppo sostenibile e del miglioramento della qualità della vita. Insieme all’edilizia sono protagoniste le molte realtà della filiera del costruito, che vede attivi direttamente ben trentuno settori. In tale contesto va letta l’iniziativa del Campus Edilizia Brescia, un unicum in Italia, un esempio positivo di energie canalizzate per individuare un percorso compartecipato e corresponsabile di crescita. Nel recente convegno nazionale dedicato all’analisi e alle possibili risposte dell’ambiente costruito alla crisi energetica e all’emergenza del clima, il presidente Deldossi ha evidenziato come l’edilizia «sia un settore protagonista della ripresa e un attore del cambiamento socioeconomico contemporaneo». Di sicuro si tratta di un comparto innovativo e con performance interessanti: in provincia di Brescia le imprese edili attive registrate nel 2021 sono oltre diciottomila. Il settore ha determinato il 33% dell’aumento del sistema produttivo bresciano ed è in trasformazione come si evince dal dato dell’incremento del 9,2% delle società di capitali rispetto al 2019. Il comparto edile è attrattivo anche per le nuove generazioni, tanto che salgono di circa il cinque per cento le ditte giovanili in terra bresciana. Meno positiva è la situazione sul fronte del ricambio generazionale dei dipendenti: a fronte di una domanda in continuo aumento non si trovano nuove figure, come sta accadendo in modo trasversale a tutti i settori produttivi e professionali. Nel 2020 gli addetti sono cresciuti del dieci per cento, ma le imprese prevedono nel breve periodo la necessità di undicimila nuovi lavoratori. «A mettere nuova benzina per la ripartenza sono stati gli incentivi alle ristrutturazioni, che hanno favorito un nuovo boost per il comparto della casa, e le misure di rilancio del Paese», commenta il presidente Deldossi.

Come evidenziano
i dati della recente analisi economica del settore, promossa da Ance Brescia con la collaborazione dei dottori commercialisti e della Camera di commercio, nel contesto imprenditoriale bresciano il settore delle costruzioni ha chiuso il 2020 in crescita e per il 2021 è stato stimato un aumento della domanda di lavoro da parte delle imprese, con il 65,6% delle aziende del settore pronte ad assumere le oltre undicimila figure di cui si parlava. Oltre alla richiamata difficoltà di reperire manodopera specializzata, altre criticità gravano sulle attività economiche dopo la fase pandemica: si pensi ai livelli record raggiunti in breve dall’inflazione e al caro materie prime.

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