Sfida mondiale

IMA, soluzioni al passo con il meccanotessile

di Adriano Baffelli
Dall’alto Una veduta esterna della sede dell’azienda con quartier generale a Palazzolo sull’Oglio
Dall’alto Una veduta esterna della sede dell’azienda con quartier generale a Palazzolo sull’Oglio
Dall’alto Una veduta esterna della sede dell’azienda con quartier generale a Palazzolo sull’Oglio
Dall’alto Una veduta esterna della sede dell’azienda con quartier generale a Palazzolo sull’Oglio

«Le sfide sono all’ordine del giorno perché i clienti sono sempre più complessi e il loro successo si traduce nel nostro successo - spiega la presidente Mirella Sardini -. Da molti anni l’azienda punta sul servizio post-vendita: anche quando va tutto bene ci poniamo come partner tecnologico e non solo come semplice fornitore, atteggiamento che ci ha aperto interessanti opportunità». L’esperienza è quella della IMA spa, azienda del meccanotessile italiano, che propone un’offerta completa e coordinata di macchine, impianti e software, per la massima efficienza in sala taglio.

Una sfida che si rafforza
Nata 46 anni fa a Torino, dopo pochi anni la IMA si è trasferita a Palazzolo sull’Oglio, in un’area a forte vocazione imprenditoriale e con una consolidata presenza di maestranze di alto profilo, dove forte permane il valore del lavoro. Una cornice territoriale che si rivelata ideale per lo sviluppo dell’azienda, sia tecnologico, sia commerciale, sfociato in una considerevole espansione internazionale. La presidente ha preso le redini della spa subentrando al papà, Luciano Sardini, fondatore dell’azienda, scomparso alcuni anni fa, conservando dedizione e passione al lavoro. «Sono impegnata, con tutti i nostri dipendenti - sottolinea Mirella Sardini - nel continuare l’attività nel solco della storia di IMA, la storia di una visione, quella di mio padre Luciano, capace di immaginare il futuro e lavorare per dargli forma. Tutto ciò è stato il senso della sua esperienza, che ha reso continuamente vivo puntando sulla qualità e sulle persone». Dall’inizio della sua attività l’azienda ha prodotto oltre dodicimila macchinari, i dipendenti sono una cinquantina, suddivisi tra tecnici, ingegneri, softwaristi, operai e commerciali: insieme concorrono a un fatturato che, nel 2022, è stato di 12,5 milioni di euro, in crescita di oltre il trenta per cento rispetto all’esercizio precedente, l’85% del quale realizzato su mercati esteri. I clienti nel mondo sono tremila, distribuiti in 40 Paesi, ai quali è garantito un capillare servizio post-vendita.