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Ingegneri, architetti e professionisti della salute: rischio minore

di A.Baff.
Lo studio È stato presentato a Milano
Lo studio È stato presentato a Milano
Lo studio È stato presentato a Milano
Lo studio È stato presentato a Milano

Il gruppo di lavoro che ha realizzato lo studio è composto da Mariasole Bannò, responsabile della ricerca, Emilia Filippi, viceresponsabile, e dai ricercatori Andrea Franzoni, Chiara Leggerini e Marco Traversi. Le professioni che hanno una probabilità di automazione minore, quindi meno a rischio, sono quelle di ingegneri, architetti e specialisti della salute: sono legate a capacità umane che non possono essere automatizzate. Sono a forte rischio di scomparsa gli impiegati addetti alle funzioni di segreteria, gli operatori dell’industria alimentare e agricola, i conduttori di veicoli e macchinari, gli operai semi qualificati occupati in lavorazioni in serie. Si stima che la percentuale di addetti in «pericolo» in Lombardia nelle singole professioni ad alta probabilità di automazione possa andare dal 4% all’86%. In valori assoluti il range spazia da 72 mila unità a 1,7 milioni di operatori a seconda del metodo di calcolo utilizzato (occupation-based oppure task-based approach). La maggior parte della forza lavoro lombarda affronta un rischio di sostituzione «medio». Le persone più in bilico sono sopratutto uomini.