LA STRATEGIA

Valsabbina, l’evoluzione a supporto della crescita

di Adriano Baffelli
Dal fintech al crowdfunding: prosegue la diversificazione del business «A fianco di imprese e famiglie. E creiamo valore per tutti i nostri soci»
Una veduta esterna del quartier generale di Banca Valsabbina a Brescia in via XXV AprileHermes Bianchetti
Una veduta esterna del quartier generale di Banca Valsabbina a Brescia in via XXV AprileHermes Bianchetti
Una veduta esterna del quartier generale di Banca Valsabbina a Brescia in via XXV AprileHermes Bianchetti
Una veduta esterna del quartier generale di Banca Valsabbina a Brescia in via XXV AprileHermes Bianchetti

Banca Valsabbina si caratterizza per una storia ultrasecolare essendo nata nel 1898, come Cassa Cooperativa di Credito Valsabbina. Orientata sin dagli esordi alle imprese e alle famiglie del territorio, che si è ampliato nel tempo, la popolare è in continua evoluzione per quanto concerne aree di business, servizi e modalità di erogazione degli stessi, con attenzione all’innovazione e alle sue applicazioni. «La diversificazione del business è uno dei capisaldi della strategia a medio e lungo termine di Banca Valsabbina, con l’obiettivo di offrire servizi in linea con le aspettative e i bisogni del cliente. Ma per diversificare la propria offerta oggi è necessario avere la capacità di guardare alle novità che anche nel settore bancario sono arrivate dalla tecnologia», spiega Hermes Bianchetti, responsabile Divisione Business dell’istituto di credito. Nel campo del fintech è attiva da molti anni, nel corso dei quali ha sviluppato una serie di sinergie con aziende che operano nel mondo della finanza tecnologica e complementare. Il 2021 è stato un esercizio particolarmente attivo in questo ambito: tra le operazioni concretizzate si segnalano le cartolarizzazioni per sostenere le Pmi del territorio realizzate insieme a Opyn (ex Borsadelcredito.it), della quale Banca Valsabbina ha acquisito una partecipazione dell’8,3%. Per la digitalizzazione dei processi di monitoraggio e reporting di operazioni di cartolarizzazione è stato acquisito il 9,8 per cento del capitale di Cardo AI, mentre nell’ambito dell’invoice trading e del credito commerciale è stato rilevato il 17,5% della veneta Mycredit Service, con cui è stata strutturata un’operazione di cartolarizzazione lo scorso febbraio. A settembre 2021 è stata la volta dell’ingresso, con una partecipazione del 9,9%, in Prestiamoci, innovativa piattaforma di social lending, cui è seguito l’accordo con Modefinance, agenzia di rating specializzata nella valutazione del rischio di credito delle aziende, per efficientare e ottimizzare alcuni processi creditizi interni. Un’attività che è proseguita anche nell’anno in corso con l’ingresso della Valsabbina nel mercato del crowdfunding grazie all’acquisizione del 9% del capitale della fintech bergamasca Opstart. A marzo è stato chiuso l’accordo per l’acquisizione, fino a un massimo del 27%, del capitale di Sandbox srl, fintech milanese che ha sviluppato la piattaforma Fleap, basata sulla blockchain, tramite la quale le imprese possono efficientare e strutturare al meglio la gestione della governance aziendale e di operazioni sul capitale. I vertici della banca ricordano, per la sua valenza, la partnership con la bresciana Neosperience: consente alla Valsabbina di supportare le Pmi del territorio che vogliono crescere e investire tramite soluzioni digitali studiate per cogliere al meglio le opportunità offerte dal mercato. «Per quanto riguarda l’andamento della Banca, pur nell’ambito di un contesto particolarmente complesso, condizionato dalla pandemia nonché da uno scenario macroeconomico e geopolitico incerto e in continuo mutamento, i numeri e gli indicatori del bilancio 2021 approvato recentemente evidenziano performance positive», sottolinea il presidente, Renato Barbieri. Anche i dati relativi all’inizio del 2022 «sono in linea con le aspettative e confermano il trend positivo - conclude il presidente -. Confidiamo pertanto di poter continuare a sostenere il territorio: vogliamo creare valore, con l’obiettivo di assicurare stabilità alla remunerazione dei soci che ci danno fiducia, nella speranza che fatti estranei alla nostra capacità di governo, come il conflitto in Ucraina, non influiscano ulteriormente sull’andamento dei mercati finanziari e sulla voglia di intraprendere delle imprese del nostro territorio di riferimento, oggi particolarmente vivaci».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA