In attesa di quantificare con chiarezza le conseguenze del conflitto, l’Ufficio Studi di Siderweb ha realizzato una breve scheda sulla siderurgia di Russia e Ucraina, per capirne le dimensioni e delineare i possibili impatti della guerra sul settore mondiale dell’acciaio.
La Russia e l’Ucraina sono due Paesi di primaria importanza nel comparto a livello europeo. Nel 2019 (ultimo dato disponibile) la Russia è stato il quinto produttore globale di acciaio, con un output di 71,897 milioni di tonnellate, posizionandosi dietro Cina, India, Giappone e Usa, mentre l’Ucraina (20,848 milioni di ton) si è piazzata al tredicesimo posto, venendo superata anche da Corea del Sud, Germania, Brasile, Turchia, Iran, Taiwan e Italia. I due Paesi, sommati, rappresentano circa il 5% del volume globale di acciaio. Osservando l’andamento dell’output nel decennio 2010-2019, si può notare un trend divergente tra i due Paesi: la Russia ha mostrato un leggero incremento, mentre l’Ucraina, viceversa, è crollata a partire dalla crisi del 2014 (secessione della Crimea e guerra in Donbass).
La produzione Russa di acciaio avviene per il 64% con altoforno, per il 33,7% con forno elettrico e per il 2,3% con la tecnologia dei forni MartinSiemens (open heart), mentre in Ucraina le percentuali sono, rispettivamente, del 71,2%, del 5,8% e del 23,1 per cento.