L'iniziativa di Bresciaoggi

OltreCultura, Cristian Fracassi si racconta: «Offerte importanti? Ne ho avute, ma resto qua"

di Vincenzo Spinoso
«Bill Gates mi ha chiamato - ha raccontato l'ingegnere e inventore bresciano a Oltrecultura - tuttavia amo le mie radici. Ho trascorso momenti difficili, però bisogna credere nelle proprie idee, mai abbattersi»
Cristian Fracassi sul palco di Oltrecultura con Paola Buizza (foto Only Crew)
Cristian Fracassi sul palco di Oltrecultura con Paola Buizza (foto Only Crew)
Video diretta Oltrecultura FEST Bresciaoggi - CRISTIAN FRACASSI

A OltreculturaFest ritorna una storia di genio e caparbietà, di altruismo e capacità di segnare il proprio tempo; ma anche di dolore, di difficoltà vissute sulla pelle di un bresciano, alla cui base del successo vi è un principio: credere fino in fondo nelle proprie idee. Purché siano di valore. Quelle di Cristian Fracassi hanno cambiato il mondo: l'inventore della valvola Charlotte, omaggio alla moglie Carlotta, è il settimo ospite della rassegna cross-mediale di Bresciaoggi.

La storia dell'inventore della valvola che, applicata a una semplice maschera della Decathlon, ha permesso di respirare a centinaia di migliaia di persone durante la pandemia, parte da lontano; da una decisione apparentemente illogica, quella della facoltà universitaria: «Sono molto competitivo. Una mia compagna di classe disse che si sarebbe iscritta a Ingegneria Edile-Architettura perché era difficile, allora decisi di farla anch'io», ha raccontato Cristian nel dialogo con la giornalista di Bresciaoggi, Paola Buizza. Cristian porta la sua storia a tutti i livelli, «dall'asilo di San Gervasio, alle università Columbia e Harvard, fino alla NASA. E pensare che le prime volte di fronte a un pubblico tremavo - confida Cristian -. La svolta è arrivata davanti agli studenti che, dopo il mio racconto, mi sommersero di domande; in quel momento cambiò dentro di me la narrazione sui giovani attenti solo ai social».

Un altro momento di svolta fu il terremoto a L'Aquila: «I telegiornali recitavano che il terremoto aveva fatto centinaia di morti. L'assillo di trovare una soluzione semplice per costruire case, magari in plastica mi tormenta ancora adesso. Prima o poi ci arriverò». La forza delle decisioni. La storia di Cristian è fatta di decisioni forti e di sacrifici, anche economici; il ritorno, per l'ingegnere bresciano, non sta solo nell'orgoglio di vedere la propria Charlotte esposta all'Albert Museum di Londra, al Mo.Ma di New York, a Vienna; ma è soprattutto nella consapevolezza che «almeno 186mila persone hanno respirato grazie a Charlotte». La maschera nacque anche grazie allo spunto dell'ex primario dell'ospedale di Gardone Valtrompia, Renato Favero: «Lui era un VIP, un "vecio in pension" - racconta Cristian, capace di lasciarsi andare anche a momenti simpatici -. Nei primissimi giorni di Covid volle parlarmi con urgenza: fece a me e a 4 miei colleghi 2 ore di lezione di anatomia per spiegarci come funzionano i polmoni. Poi, ci lasciò con l'idea della maschera per l'ossigeno».

OltreCultura ospita Cristian Fracassi

Le difficoltà 

 

Arrivarono i momenti duri: «Quando l'ospedale di Chiari provò il mio prototipo, fu la mezzora più brutta della mia vita - racconta Cristian -: la vita di una persona dipendeva dai miei calcoli. Poi la provammo su di me, i valori erano corretti, e nel giro di pochi giorno la richiesta esplose. Fu allora che caricammo il file on-line permettendo agli ospedali di prodursi le valvole personalmente con una stampante 3D».

Le proposte internazionali

Per comprendere la filosofia di vita di Cristian, bisogna superare determinati paradigmi quali il guadagno e la soddisfazione personale; per seguire il proprio obiettivo di fare la differenza in Italia, se non addirittura a Brescia, Cristian ha rifiutato, in ordine sparso, proposte di lavoro in Ferrari e in Microsoft con Billa Gates, progetti per realizzare proiettili, mentre adesso qualcosa bolle in pentola insieme a Elon Musk. A Oltrecultura si è presentato con il suo prototipo di protesi per gambe: «Costa 500 euro, 10 volte meno del secondo modello meno costoso - racconta Cristian -. Per ora è adatta a camminare, ma stiamo contattando Bebe Vio e un centometrista, la adatteremo anche per le gare». Perché sognare, con testa e determinazione, non ha un costo.