Anna Castoldi Se il Brescia, nelle parole del suo capitano Veronique Brayda, è la società con la «s» maiuscola, Cristian Peri è il direttore sportivo con la «d» maiuscola. Occhio attento, cuore appassionato, ha scoperto alcuni dei maggiori talenti del calcio femminile italiano: la fuoriclasse Girelli, l'inarrestabile Cernoia, l'effervescente Sabatino. Col presidente Giuseppe Cesari, Peri è stato il primo a credere in questo sport: una fiducia premiata da innumerevoli vittorie, tra cui quella, per quattro anni di fila, della Perla del Calcio. «Una grande soddisfazione - dichiara il ds - anche se Il merito è tutto delle ragazze». Dalla nascita del premio cinque anni fa, sono state 4 biancazzurre a imporsi: Cristiana Girelli, Martina Rosucci, Daniela Sabatino e Chiara Massussi. «Ma non voglio essere egoista - sottolinea Peri -. In futuro se fossero premiate ragazze di altre società saremmo contenti e pronti ad applaudirle. Apprezzo questa iniziativa perché dà visibilità al nostro sport. Bresciaoggi è sempre stato in prima linea per il calcio femminile: ci segue da tanti anni, da quando il Brescia era la punta dell'iceberg del movimento. È l'unico giornale in Italia ad assegnare un premio del genere: per questo è importante averlo nel nostro palmares». Scorrendo i nomi delle vincitrici si può capire il valore della Perla: «Se guardiamo le classifiche del premio, ai secondi e ai terzi posti troviamo Cernoia, Gama, Bonansea. Oggi protagoniste con la nazionale e con le squadre più forti d'Italia». Allo stesso tempo, Peri è lieto che quest'anno altre squadre contendano il titolo al Brescia: «Le prime quattro candidate vengono da quattro squadre diverse: buon segno, vuol dire che tanta gente si interessa al calcio e legge il giornale». In questi anni le cose sono cambiate: «Un tempo c'eravamo solo noi: tutte le ragazze che volevano giocare a calcio chiedevano al Brescia. Non potendo accogliere tutte, dovevamo fare delle selezioni, così qualcuna era costretta a rinunciare. Ora tanti altri club stanno creando il proprio settore giovanile. Le società devono aiutarsi a vicenda». UNENDO le forze il calcio femminile potrà sperimentare una vera crescita, passando «dalle 20mila tesserate di oggi alle 300mila della pallavolo. Lì è normale avere una società dedita esclusivamente al femminile: oggi, nel calcio, non è così». Eppure la Federazione ha spinto le squadre maschili a creare un settore femminile. «È un'imposizione - conclude Peri -. Le società di A che credono nel calcio femminile le conto sulle dita di una mano». Il Brescia, non smetterà mai di crederci. «La rosa per il prossimo anno è pronta al 90%. L'obiettivo sarà la Serie B». • © RIPRODUZIONE RISERVATA