PALLONE-STORY

Baresi, il magico «triplete» per un sogno d’Oro

di Alberto Armanini
Alessio Baresi ha vinto il Pallone d’Oro 2010 grazie alle performance con Montichiari e Rudianese
Alessio Baresi ha vinto il Pallone d’Oro 2010 grazie alle performance con Montichiari e Rudianese
Alessio Baresi ha vinto il Pallone d’Oro 2010 grazie alle performance con Montichiari e Rudianese
Alessio Baresi ha vinto il Pallone d’Oro 2010 grazie alle performance con Montichiari e Rudianese

Passano gli anni, inizia un nuovo decennio, ma il Pallone d’Oro continua a scrivere pagine memorabili a suon di record. Gli anni ’10 si aprono infatti con un altro inedito assoluto. Dopo il successo di Stefano Tagliani, unico giocatore di Promozione eletto in tutta la storia del premio, per la prima volta lo scettro dei dilettanti va ad un difensore.

IL PRESCELTO è Alessio Baresi, classe 1980, nella prima parte dell’anno capitano del Montichiari «scudettato» di Renzo Gobbo, da luglio in poi colonna della Rudianese neopromossa in Serie D. Nonostante una carriera intera da centrocampista (compresa la lunga parentesi rossoblù) Baresi è da poco stato reinventato regista difensivo da Aldo Nicolini. Intuizione più che azzeccata, un’invenzione che in un certo senso anticipa anche tra i professionisti, mesi prima che in quello stesso ruolo si affermi un certo Leonardo Bonucci, calciatore molto simile a Baresi per caratteristiche tecniche. A tutti gli effetti, quindi, si può parlare di un difensore sul trono dei dilettanti. Baresi, nomen omen. Quello che France Football non ha mai assegnato a Franco, Bresciaoggi lo restituisce ad Alessio. E non potrebbe essere altrimenti. La votazione finale è un plebiscito. “Ha vinto il calciatore che nell’ultima stagione ha ottenuto il successo di squadra più prestigioso - si scrive su Bresciaoggi il giorno della proclamazione -. Ha vinto il capitano del Monti vincitore dello Scudetto, il simbolo di una formazione e di un’annata uniche per tutto il calcio bresciano”. Lui non aspettava altro. «Sono felicissimo - dichiara in diretta tv con la voce emozionata -. È un premio alla squadra, un gruppo fantastico che ha fatto qualcosa di importante. È una soddisfazione immensa». Chi finisce alle sue spalle non può far altro che applaudire e riconoscere il merito. Baresi chiude con 107 punti e l’apprezzamento di quindici giurati (su trenta) che lo posizionano al primo posto. Il podio è completato da Marco Romanini (74 punti) e Mattia Damonti (62), grande sorpresa dell’edizione 2010. Curioso che tra i giurati ci sia anche Fausto Ferrari, assente perché appena passato al Lumezzane, in Serie C1, quindi non eleggibile in quanto professionista. Paradossalmente sarebbe stato lui il solo a poter contendere il titolo a Baresi. Invece diventa uno dei suoi primi elettori, un estimatore che ha potuto conoscere ogni sfumatura del neo Pallone d’Oro per averlo vissuto nello spogliatoio.

IN QUELL’EDIZIONE c’è anche una piccola novità collaterale destinata a lasciare il segno. Tra i dodici finalisti entrano infatti Giovanni Del Pero e Matteo Zaccarini, rispettivamente attaccanti di Offlaga e Calvina, squadre di Seconda categoria. Il loro successo convince Bresciaoggi che la platea vada allargata e i titoli estesi anche alle cosiddette categorie minori. In un certo senso è grazie a Del Pero e Zaccarini (e ai molti lettori che li hanno scelti nelle votazioni) se si è poi arrivati ai Palloni d’Argento e di Bronzo. Tra i finalisti c’è anche tanta Eccellenza. Alberto Nichesola, Marco Zenocchini, Francesco Micheletti, Massimo Mangiavini e un certo Ovidio Gorlani, un giocatore dal talento purissimo che sta vivendo gli ultimi anni di gloria con la Dellese. Ma la scena è tutta di Alessio Baresi, un giocatore che entra con pieno merito nell’albo d’oro del premio dopo aver scritto pagine importanti della storia del calcio bresciano.

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