ANIMALI

La nuova vita di
Fuego,l cagnolino
bruciato vivo

Fuego-Fibi in braccio a chi lo ha adottato
Fuego-Fibi in braccio a chi lo ha adottato
Fuego-Fibi in braccio a chi lo ha adottato
Fuego-Fibi in braccio a chi lo ha adottato

Fuego ora si chiama Fibi, un nome di origine greca, che allude ad un futuro radioso e esorcizza un'esperienza crudele che ha segnato la sua vita. Oggi questo cagnolino, con le orecchie un po' bruciacchiate, i baffi e il pelo sulla schiena che stanno piano piano ricrescendo, sta ritornando a vivere. In una nuova casa, con una nuova famiglia. Solo un mese Fuego-Fibi era stato ritrovato col corpo pieno di gravi ustioni su una strada di Sassari. Qualcuno, che purtroppo tuttora resta ignoto, lo aveva legato, cosparso di liquido infiammabile e bruciato vivo. Il suo musetto bruciacchiato aveva per primo intenerito i social, poi era rimbalzato sui media nazionali. In centinaia si sono proposti di adottarlo da tutta Italia. Ma chi se l’ha portato a casa e ora lo accudisce - racconta il giornale La Nuova Sardegna - è la signora che quel pomeriggio di aprile l’ha ritrovato ferito gravemente, immobile e rassegnato lungo un sentiero. Lei lo aveva caricato in auto e portato dai vigili urbani, salvandogli la vita. «Ci ha già conquistati tutti - ha spiegato al quotidiano sardo -. Mia figlia lo adora, mio marito pure. È già diventato amico della mia cagnetta di 14 anni e anche dei miei gatti. È affettuoso, mansueto e giocherellone». E ancora: «Il mio desiderio è sempre stato quello di adottare un vecchio cane per dargli gli ultimi anni di vita felice. Ma poi ho pensato che anche Fibi meritasse un risarcimento per la crudeltà dell’uomo».

 

LA STORIA DI GIULIA. Pochi giorni fa un'altra cagnolina, che è stata chiamata Giulia, che presentava gravi ustioni, è stata recuperata a Santa Caterina Albanese, nel Cosentino, da una volontaria della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. Lo ha reso noto la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della onlus e del Movimento Animalista. «Allertata da alcuni residenti - racconta - la nostra volontaria si è trovata davanti ad uno spettacolo raccapricciante: il corpo della cucciola, di circa 7-8 mesi e in evidente stato di grave debilitazione, era martoriato da ampie ustioni, all’apparenza provocate da una sostanza corrosiva, molto probabilmente versata apposta. Questa, almeno, la prima impressione di chi ha potuto esaminare lo scempio. Indagini più approfondite sono in corso nella clinica veterinaria dove Giulia è stata portata in tutta fretta per cercare di salvarle la vita. Al momento è fuori pericolo, ma ha perso un occhio». Dopo i recenti episodi di maltrattamenti assurti alla cronaca e subiti dal cagnolino Fuego-Fibi e dalla cucciola Giulia, Michela Vittoria Brambilla aggiunge: «Regioni, governo e maggioranza devono passare dalle chiacchiere ai fatti, approvando, per esempio, la mia proposta di legge che inasprisce le sanzioni per maltrattamento e uccisione di animali ed attende da mesi l’esame in commissione Giustizia».

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