BRESCIA

Maniero chiede
di poter uscire
dal carcere

Questa mattina davanti al tribunale del Riesame di Brescia Felice Maniero ha chiesto nuovamente di uscire dal carcere. Si tratta della quarta richiesta dopo l’arresto dello scorso 18 ottobre quando l’ex Boss del Brenta venne arrestato a Brescia, dove vive da tempo con una nuova identità, per maltrattamenti nei confronti della compagna che da fine luglio aveva ottenuto il trasferimento in una struttura protetta. Due volte il gip e una volta il Riesame hanno detto no alla scarcerazione. «Ammetto alcuni episodi di violenza, qualche schiaffo e spintoni, quattro o cinque casi e non di più, ma nego che sia stata una situazione di violenza quotidiana» ha spiegato Maniero che nell’ambito dell’udienza era stato ascoltato giovedì scorso in videoconferenza dal carcere di Voghera dove è attualmente detenuto. «Chiedo scusa, non sminuisco lo stato psicofisico della mia compagna anche perchè mi rendevo conto che le cose tra noi non andavano bene, ma purtroppo quando ci sono problemi economici le tensioni aumentano», ha fatto mettere a verbale Maniero. L’avvocato Luca Broli ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Brescia Luca Tringali o in subordine l’alleggerimento della misura cautelare, portando all’attenzione dei giudici la collaborazione ancora attuale di Maniero con le autorità di Venezia. «Dimostriamo che è una persona attendibile e ritenuta credibile. Il carcere sembra eccessivo rispetto alle condotte contestate. Abbiamo ottenuto una disponibilità per accogliere il mio assistito ai domiciliari», ha spiegato l’avvocato Broli. Ad ospitarlo sarebbe un ex collega di Maniero durante il periodo in cui il boss del Brenta aveva una società di depurazione delle acque, e che vive fuori regione, lontano dalla Lombardia.

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