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Omicidio Carol Maltesi: Davide Fontana condannato all'ergastolo

La Corte ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, che erano cadute in primo grado
Davide Fontana e Carol Maltesi
Davide Fontana e Carol Maltesi
Davide Fontana e Carol Maltesi
Davide Fontana e Carol Maltesi

La Corte d'Assise d'appello di Milano ha condannato all'ergastolo Davide Fontana, il bancario 45enne che l'11 gennaio del 2022 uccise l'ex fidanzata Carol Maltesi nell'abitazione di lei a Rescaldina, nel Milanese, colpendola prima alla testa con un martello e poi sgozzandola. In primo grado era stato condannato a 30 anni.

La Corte ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, che erano cadute in primo grado. 

I familiari di Carol

"Siamo commosse perché è stata data giustizia a questa ragazza". Così gli avvocati di parte civile Anna Maria Rago e Manuela Scalia, che assistono la madre e il padre della 26enne, hanno commentato la sentenza d'appello con cui Davide Fontana è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Carol Maltesi.

I giudici della Corte d'Assise d'appello di Milano hanno anche stabilito un risarcimento di 168mila euro alla madre della vittima e una provvisionale di 180mila euro al figlio di 7 anni: "Siamo emozionate, ci ha toccato profondamente questa storia, siamo contente. In primo grado c'era stata vittimizzazione secondaria di una ragazza normale come tante". 

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Il sostituto procuratore generale di Milano Massimo Gaballo ha chiesto la pena dell'ergastolo con isolamento diurno per Davide Fontana, condannato in primo grado a 30 anni per l'omicidio di Carol Maltesi, commesso a Rescaldina, nel Milanese, l'11 gennaio 2022. La Corte d'Assise di Busto Arsizio, che aveva emesso la sentenza di primo grado, aveva escluso tre delle aggravanti che gli venivano contestate: premeditazione, crudeltà e motivi futili e abietti. L'accusa, ancora una volta, chiede che gli vengano riconosciute.  La sentenza è attesa nel pomeriggio.

Il processo d'appello

E' iniziato questo 21 febbraio il processo d'appello a carico di Davide Fontana, il bancario condannato a 30 anni in primo grado per l'omicidio dell'ex fidanzata 26enne Carol Maltesi, avvenuto l'11 gennaio del 2022 a Rescaldina, nel Milanese. Il corpo della giovane donna, fatto a pezzi, venne poi  ritrovato   in una scarpata di Paline di Borno, in Valcamonica, suddiviso in quattro sacchi neri della spazzatura recuperati da un residente della zona che credeva si trattasse di rifiuti abbandonati.

La richiesta della Procura: ergastolo

Impugnando la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Busto Arsizio (Varese), la Procura ha chiesto che l'imputato 45enne sia condannato all'ergastolo col riconoscimento delle tre aggravanti che erano state escluse in primo grado, cioè la premeditazione, la crudeltà e i motivi futili e abietti.

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I difensori di Fontana puntano al rito abbreviato

  Il difensore dell'uomo, Stefano Paloschi, ha sottolineato, nella sua lunga arringa davanti alla Corte d'Assise d'appello di Milano, come non reggano le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dei motivi futili e abietti, contestate dall'accusa al 46enne e non riconosciute dai giudici della Corte d'Assise di Busto Arsizio in primo grado. Il legale, che assiste Fontana insieme all'avvocato Giulia Ruggeri, ha poi ribadito come l'uomo debba essere giudicato con il rito abbreviato, quindi con la possibilità di ottenere lo sconto di un terzo sulla pena. Una richiesta che era stata respinta in udienza preliminare in quanto le aggravanti contestate all'imputato avrebbero potuto portare la pena all'ergastolo.

La giustizia riparativa

Per Fontana, nel frattempo, "si sta avviando la fase della fattibilità concreta", come fa sapere l'avvocato Paloschi, del percorso di giustizia riparativa, dopo che i giudici avevano dato il via libera all'invio della richiesta di ammissione ad uno dei centri previsti dalla legge. Senza comportare alcun premio o sconto per il condannato, "se fattibile, il percorso durerà anni", spiega la difesa. Fontana uccise Maltesi, con la quale aveva avuto una relazione da lei interrotta, l'11 gennaio 2022 nella sua abitazione di Rescaldina colpendola prima con un martello, poi sgozzandola e infine sezionò il corpo che tenne in un congelatore, comprato dopo l'omicidio, per quasi due mesi prima di liberarsene in una discarica nella zona di Paline di Borno, in provincia di Brescia. Fontana era stato fermato dopo oltre due mesi.  

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