Bitcoin

Bitcoin, è il momento della svolta

By Athesis Studio

A marzo il Bitcoin ha nuovamente dato prova di essere il protagonista assoluto del mercato finanziario, toccando nuovi record sia in positivo che in negativo. Nelle ultime due settimane, in particolare, ha fatto preoccupare anche gli analisti prima di iniziare un tempestivo recupero.

Le grandi “balene” di Bitcoin

Lo scorso novembre il il numero delle cosiddette “balene” di Bitcoin ha toccato un nuovo massimo storico. Con il termine “balene” vengono definiti i grandi possessori di Bitcoin, che quando svolgono operazioni causano un vero e proprio moto ondoso sulle azioni. Sebbene non vi sia un numero preciso di BTC da possedere per entrare a far parte di questa élite, la maggior parte degli analisti fissa la soglia ad almeno 1.000 BTC, che al cambio attuale corrispondono a quasi 55 milioni di dollari. Attualmente le balene in circolazione sarebbero quasi 2.300, dunque una maggiore fluttuazione del prezzo di Bitcoin è naturale.

Tesla acquista 1,5 miliardi in Bitcoin

Anche Elon Musk ha notato il potenziale insito nel trading di Bitcoin, con risultati a dir poco notevoli. Quando a febbraio Tesla aveva annunciato di voler accettare la criptovaluta come mezzo di pagamento, ufficializzando l’acquisto di 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin, molti pensavano fosse solo l’ultima delle tante “follie” di Musk. Un gennaio in negativo aveva appena riassestato la criptovaluta dalla quota record di 40 mila dollari a 34 mila, facendo prevedere agli analisti una fase di stasi. Sorprendentemente, l’imprenditore ha fatto centro ancora una volta: il 15 aprile il Bitcoin ha toccato un nuovo picco a 63 mila dollari. Secondo l’ultimo report sui guadagni, Tesla ha rivelato di aver guadagnato 101 milioni di dollari solo con il “trading” di breve termine sui Bitcoin, cioè rivendendo a breve termine parte dei Bitcoin acquistati a febbraio.

 

Il primo aprile in rosso dal 2015, i motivi del ribasso

Se i “grandi” del mercato continuano a investire su questa criptovaluta, che sempre più viene scambiata e utilizzata nel quotidiano, cosa ha determinato il calo di aprile? Nella seconda metà del mese il Bitcoin è infatti sceso sotto i 50.000 dollari, un valore pari a quello di inizio marzo. Tra gli elementi che hanno portato la criptovaluta al ribasso spicca un possibile aumento della tassazione sulle plusvalenze, una proposta avanzata dal presidente degli Stati Uniti Biden. Con la nuova norma, le plusvalenze sui Bitcoin verrebbero tassate al 43,4% invece dell’attuale 23,8%. Le motivazioni dietro a questa iniziativa sono evidenti: l’obiettivo è riuscire a tassare le maggiori ricchezze per trovare un capitale da investire in riforme e infrastrutture. Un altro segnale di allarme arriva dalla Turchia, un Paese che sta vivendo una fortissima tensione sulla sua moneta. I turchi hanno iniziato a considerare il Bitcoin come una nuova “riserva di valore” dove proteggersi dall’inflazione galoppante (16% nell’ultimo mese). In risposta, la Banca centrale di Ankara ha bandito dal 30 aprile l’uso delle criptovalute come strumento di pagamento per l’acquisto di beni e servizi, provocando una reazione politica interna.

 

La tassazione vantaggiosa in Italia

In Italia, gli investitori possono tirare un sospiro di sollievo: la normativa in vigore non applica alcuna tassazione ai guadagni inferiori a 51 mila euro e se la moneta viene tenuta per meno di 7 giorni. In tutti gli altri casi, la quota applicata è quella tradizionale del 26%. Nella Penisola non c’è ancora una normativa specifica sulle criptovalute e probabilmente si attende una presa di posizione da parte dell’Unione Europea, che però non si è ancora pronunciata definitivamente in materia. L’unica proposta di regolamentazione riguarda l’applicazione di norme di trasparenza per tutelare gli investitori.

Dove porterà la correzione di aprile?

Tutto sommato, gli esperti tranquillizzano gli investitori: la proposta di Biden è ancora in discussione e, nonostante questo sia stato il primo aprile a chiudere in rosso dal 2015, si è trattato principalmente di una normale correzione di prezzo unita a fattori politici. Il valore di Bitcoin è infatti già tornato a salire, toccando i 55 mila dollari a fine aprile. Per i prossimi mesi, le previsioni sono chiare: se si avvicinerà nuovamente ai 65.000 dollari, nulla potrà fermare il Bitcoin dal raggiungere cifre ben più alte.