Sicurezza sul lavoro

Dispositivi di protezione individuali: cosa sono, come vengono classificati e requisiti

By Athesis Studio

Il mondo del lavoro, soprattutto per quanto riguarda la classificazione degli operai e di tutti quei lavoratori che operano in regime di grande difficoltà, può essere particolarmente rischioso. Ciò significa che, soprattutto se si opera in quanto datore di lavoro, sono numerose le soluzioni che dovranno essere prese in esame per riuscire a garantire la massima sicurezza possibile del personale, onde evitare infortuni, traumi, cadute o, addirittura, incidenti più gravi sul luogo di lavoro.

Tra gli strumenti che garantiscono la massima protezione possibile del lavoratore ci sono i cosiddetti dispositivi di protezione individuale, che vengono conosciuti anche attraverso la sigla di DPI; questi ultimi possono essere utilizzati e gestiti tramite la gestione di un rspp e sono fondamentali per la salute e la corretta salvaguardia del lavoratore. Ma che cosa sono, come vengono classificati e quali sono i requisiti per il loro uso? Di seguito, tutto ciò che c'è da sapere a proposito dei dispositivi di protezione individuale.

Che cosa sono i DPI

Conosciuti anche con la sigla DPI, i dispositivi di protezione individuale sono quegli strumenti e quelle attrezzature che dovranno essere indossate dal lavoratore e procurate dal datore di lavoro, affinché possa essere garantita la massima protezione possibile di chi opera in un determinato settore. Ovviamente, i dispositivi di protezione individuale sono differenti, essendo legati all’attività che viene svolta e alle condizioni del lavoratore.

I requisiti per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale

Affinché vengano utilizzati, i dispositivi di protezione individuale devono rispettare determinati requisiti, che sono stabiliti dall'articolo 76 del decreto legislativo italiano. Innanzitutto, devono essere adeguati ai rischi, per cui si offre di seguito una classificazione a proposito delle differenze che ci sono tra un dispositivo e l'altro. In secondo luogo, devono essere adeguati alle condizioni di lavoro esistenti sul luogo in cui si opera: per dirla in modo semplice, se si lavora all'interno di un cantiere le imbracature che i lavoratori dovranno indossare devono rispettare le condizioni di altezza dal suolo, nel caso in cui si costruisca un'impalcatura; terza condizione è relativa alle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore mentre, in ultimo, bisogna rispettare anche l'adattamento secondo le necessità del lavoratore stesso.

Secondo il decreto precedentemente citato, i dispositivi di protezione individuale possono essere indossati anche simultaneamente, così da essere maggiormente efficaci soprattutto in alcuni luoghi di lavoro: preso in esame precedentemente, ad esempio, il cantiere richiede l'utilizzo delle imbracature, delle funi di sicurezza, dei caschi, dei guanti e degli occhialini di protezione.

La classificazione dei DPI

Infine, vale la pena offrire una classificazione dei dispositivi di protezione individuale, in virtù degli obiettivi e del grado di protezione che questi dovranno offrire. La prima classe dei dispositivi riguarda quelli di progettazione semplice, ovvero quegli strumenti che sono atti a salvaguardare la persona da danni fisici di lieve entità, come graffi, abrasioni, piccoli danni fisici reversibili, danni da contatto o da esposizione a temperatura inferiore a 50°. Tra questi strumenti, dunque, fanno parte sicuramente gli occhialini protettivi, le visiere, le mascherine o i caschi.

La seconda classe dei dispositivi di protezione individuale interessa quegli apparecchi che si occupano di salvaguardare il lavoratore da rischi di morte o di lesioni gravi che non riescono ad essere scongiurate dai primi, dunque si aggiungono, a questi ultimi, tutti quegli strumenti di protezione isolante, per immersione, protezione da aggressioni chimiche, sostanze radioattive, temperature superiori ai 50° e cadute. Infine, l'ultima classificazione interessa quei dispositivi di progettazione complessa, che proteggono da rischi di morte e lesioni gravi e permanenti, come avviene nel caso di agenti tossici, sostanze radioattive, temperature superiore a 100°, cadute da altezze molto importanti e tanto altro.