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Tampon tax: cosa prevede la nuova Legge di Bilancio 2022

By Athesis Studio

La Tampon Tax è un’imposta sul valore aggiunto applicata ad assorbenti interni ed esterni, incluse le coppette mestruali, considerate un bene di lusso nel nostro Paese. Al pari di altri beni di lusso prevede dunque una tassazione del 22% rispetto al prezzo iniziale.

Questo significa che se su una spesa di 12,20 € di beni tassati al 22%, 10 € andranno ai diversi attori della catena produttiva, mentre 2,20 € saranno destinati alle casse dello Stato e saranno reinvestiti per servizi per tutti i cittadini.

La tassa sugli assorbenti, tamponi e coppette è sempre stata considerata un’imposta ingiusta. In Italia, così come in altri Paesi al mondo, esiste un elenco di prodotti che vengono considerati di prima necessità, ovvero prodotti indispensabili per condurre la propria vita. Per questa ragione, vengono tassati con una percentuale inferiore così da permettere alle persone di poterli acquistare.

 

Prodotti di prima necessità e beni di lusso

Tra i prodotti considerati di prima necessità, quindi con una tassazione al 4%, troviamo prodotti alimentari come il latte e il pane, alcuni farmaci, libri e manifesti per le campagne elettorali. Osservando invece la lista dei beni di lusso troviamo invece sigarette, computer, caffé, cioccolato e alcolici.

In Italia, tutti i prodotti igienici femminili, ma anche i pannolini per i neonati, sono considerati beni di lusso e quindi sottoposti all’aliquota ordinaria del 22%. Ed è proprio per questo motivo che la tampon tax è considerata un’imposta ingiusta.

Oggi esiste un movimento che cerca di combattere questo sistema di tassazione mosso dallo slogan “Il ciclo non è un lusso”.

 

Cenni storici della tampon tax

L’imposta sugli assorbenti risale al 1973 e fu introdotta per la prima volta con un’imposta al 12%. Proprio come è successo con altri beni, nel corso del tempo si è assistito a un graduale aumento dell'IVA che, in questo caso specifico, ha raggiunto il 22% e diventando così un vero e proprio oggetto di battaglia economico-sociale.

Nel 2019 la Camera dei Deputati ha approvato un emendamento al decreto fiscale volto ad abbassare al 5% la tassa sugli assorbenti biodegradabili e compostabili. Sembra un grande passo avanti se non fosse che questi rappresentano solo una piccolissima percentuale dei prodotti presenti in commercio e che vengono acquistati meno facilmente, anche perché di base hanno un costo più elevato rispetto alle soluzioni meno green. Questa decisione sembra avere più un risvolto ambientale e sostenibile piuttosto che volta ad eliminare la disparità di genere.

Nel 2021 la Legge di Bilancio conferma la tampon tax al 22%. La richiesta promossa in Parlamento con un emendamento firmato da Laura Boldrini e sostenuto online dal movimento Onde Rosa con la petizione su Change.org, chiedeva di abbassare l’aliquota al 5% per tutti i prodotti di questa categoria, non solo per quelli compostabili. Tra le obiezioni mosse troviamo proprio il materiale usato per la loro produzione, la plastica, ovvero uno dei materiali più inquinanti che ci siano, vengono trattati chimicamente e risultano pertanto difficili da smaltire.

 

La situazione in Europa

A partire dal 2007 le normative europee offrono la possibilità agli stati di ridurre la tampon tax al minimo previsto per i beni di prima necessità. Da quel momento in poi numerosi stati hanno scelto di abbassare l’IVA. Tra questi troviamo la Spagna, l’Austria, la Grecia, con un’imposta intorno al 10%. La Francia invece è arrivata al 5%, il Belgio dal 2018 ha abbassato la tampon tax al 6% e in Germania dal 2020 è passata al 7%.

L’Inghilterra, nel 2020, ha abbassato l’IVA al minimo così come previsto dai regolamenti europei. Dopo l’uscita definitiva dall’UE ha definitivamente abolito la tassazione su tutti i prodotti igienici.

In tanti Paesi dell’Unione Europea l’aliquota supera ancora oggi il 20%.

 

Le novità della Legge di Bilancio 2022

La Legge di Bilancio 2022 accoglie, almeno in parte, le richieste del movimento contrario alla tampon tax e le istanze avanzate dal Parlamento Europeo, riducendo l’aliquota dal 22% al 10%. Questa novità riguarderà assorbenti e tamponi, destinati alla protezione dell’igiene femminile.