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Colonnine di ricarica per auto elettriche, la Lombardia si conferma la regione più attrezzata

By Athesis Studio

L’industria automobilistica è sempre più orientata verso l’implementazione di soluzioni ecosostenibili e a ridotto impatto ambientale. In questa prospettiva si colloca lo sviluppo e la maggiore commercializzazione di veicoli dotati di motorizzazioni ibride o completamente elettriche. La transizione verso l’utilizzo di questo tipo di tecnologie a scapito dei tradizionali motori a combustione interna implica anche la creazione di una rete infrastrutturale che possa facilitare la mobilità privata di tipo ibrido o elettrico. In tal senso, si registra ancora una certa disparità tra Nord e Sud, con le regioni settentrionali più avanti rispetto a quelle meridionali, specie per quanto concerne le reti di ricarica delle vetture elettriche o plug-in.

I dati 2020 del Rapporto E-Motus

Il Rapporto E-Motus sulla mobilità elettrica in Italia ha evidenziato come le regioni del Nord Italia siano le più attrezzate per quanto riguarda i punti di ricarica per i veicoli elettrici. In particolare, si legge nel report, “la Lombardia con 4.542 punti rimane la regione più virtuosa, e da sola possiede il 17% di tutti i punti” presenti sul territorio nazionale. Seguono, nell’ordine, il Lazio e il Piemonte (10% a testa), il Veneto e l’Emilia Romagna (con il 9%) e la Toscana con l’8%. Le regioni con meno punti di ricarica (meno di 600) sono Calabria, Basilicata, Molise, Umbria e Valle d’Aosta.

L’Italia nel quadro europeo

A differenza di quanto si possa pensare, il report sottolinea come “l’Italia ha più punti di ricarica per veicolo circolante del Regno Unito, della Francia, della Germania e della Norvegia”. In base a tale parametro, l’Italia è seconda soltanto ai Paesi Bassi, dove i punti di ricarica per ogni PEV (veicolo elettrico circolante) sono 0,25, più del doppio di quelli presenti in Italia. La transizione verso la mobilità privata sostenibile, quindi, non è in ritardo sulle infrastrutture ma principalmente sulla diffusione dei veicoli elettrici e ibridi. Anche per questo, sottolinea il rapporto, “l’’ultima versione del PNRR promuove lo sviluppo della mobilità elettrica con 750 milioni di euro di fondi per l’installazione di 21.400 punti di ricarica veloce ed ultraveloce entro la fine del 2025”.

Un ulteriore incentivo allo sviluppo di una mobilità più sostenibile è offerto dalla possibilità, per i possessori di veicoli ibridi o elettrici, di installare privatamente una colonnina di ricarica. L’intero apparato può essere reperito anche online, tramite e-commerce specializzati come www.emmebistore.com. In tal modo, si è meno dipendenti dalla rete pubblica ed è possibile beneficiare in maniera più flessibile dei vantaggi offerti dai veicoli elettrici.

 

La crescita costante del Centro-Nord

Le sei regioni citate in precedenza non solo sommano oltre il due terzi dei punti di ricarica presenti su tutto il territorio nazionale ma, come evidenzia il rapporto, “continuano a crescere

ad un ritmo costante”. Anche da questo punto di vista, la Lombardia si conferma come la regione con i riscontri migliori; in particolare, è la regione in cui è aumentato maggiormente il numero di colonnine di ricarica rispetto all’anno precedente (+1216); seguono il Lazio (+928) ed il Veneto (+690). In termini percentuali, invece, “le regioni più virtuose del 2021 sono state il Friuli-Venezia Giulia (cresciuto del +69%), il Lazio (+53%) e le Marche (+51%)”.

Le città con più punti di ricarica

Il Rapporto E-Motus riporta anche un elenco con le dieci città italiane con il maggior numero di punti di ricarica presenti all’interno del territorio comunale. La prima è Roma (1673), seguita da Milano (717) e Firenze (522); ai piedi del podio si piazzano Torino (387) e Genova (314). La prima città del Sud ad entrare nella top 10 è Napoli, dove sono presenti 211 colonnine per ricaricare i veicoli con alimentazione elettrica.