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Situazione economica europea: l’Italia come sta?

By Athesis Studio

In questi giorni nel nostro paese si sta dibattendo sul Green pass entrato da poco in vigore e che consente come sappiamo di entrare in determinati luoghi e di fare certe attività. Le posizioni in tal merito come sappiamo sono diverse: c'è chi lo ritiene un mezzo ragionevole e chi lo ritiene discriminatorio.

Tante persone si chiedono però se comporterà conseguenze negative per l’economia: questo lo scopriremo nelle prossime settimane ma in questo momento possiamo andare a valutare quella che è la situazione economica italiana dopo un anno e mezzo dall’inizio della pandemia.

 

Da questo punto di vista i dati macroeconomici dell’Istat parlano chiaro: la situazione economica italiana nei mesi tra la primavera e oggi è stata assolutamente positiva. I più esperti del settore sanno che l’economia di mercato si basa sulla fiducia e in questi mesi ci sono stati segnali positivi spinti da tutte le riaperture decise dal governo e anche dal calo dei contagi(anche se nelle ultime settimane la variante delta ha portato a un incremento al momento sotto controllo).

Quindi possiamo dire che c è stato quello che si chiama in gergo rimbalzo economico: senza voler andare ad approfondire questa questione con il rischio di perdersi in tecnicismi, è indubbio che tante persone hanno avuto più spinta a voler spendere e anche a guadagnare.

Questo significa che è tornata la voglia di investire e di spendere e gli esempi in tal senso possono essere innumerevoli: c è chi ha deciso di acquistare finalmente una nuova casa, chi ha deciso di comprare bitcoin per assecondare le possibilità offerte dal mercato digitale oppure c è chi  ha ricominciato a progettare di  andare in vacanza e a uscire fuori per fare shopping o per condividere momenti di socialità.

 

Un dato significativo e che fa ben sperare riguarda il Pil:nel trimestre tra aprile e giugno è cresciuto del 17 per cento circa rispetto a 12 mesi prima, quando eravamo appena usciti da un lungo e devastante, sia per le persone che per le attività economiche, lockdown generalizzato.

Inoltre la crescita del pil è stata anche maggiore del 2 per cento rispetto ai tre mesi precedenti.

 

Questo risultato ha reso orgogliosi i nostri politici anche  perchè è stato superiore ad altri paesi che in apparenza sembrava stessero meglio di noi e ci riferiamo soprattutto a Francia e Germania.

Fino a un pò di mesi fa il nostro paese veniva considerato poco virtuoso in tal senso e addirittura era considerato agli ultimi posti per quanto riguarda la ripresa economica ma ora le cose sono cambiate.

Addirittura l’Italia negli ultimi mesi è stata un esempio positivo insieme alla Spagna in quanto ha superato la media prevista dall’Unione Europea: l’indicazione della Fmi e da Bankitalia era di una crescita annua del 5 per cento.

L’obiettivo sembrerebbe vicino anche se all’interno del governo c'è una certa prudenza dovuta alla nuova variante Delta che potrebbe nei prossimi presi, o almeno questo è il timore, portare una notevole recrudescenza dei contagi e di conseguenza un nuovo fisiologico blocco per l’economia.

 

Tasso di disoccupazione e inflazione:come è andata nella scorsa primavera?

Come dicevamo prima in Italia si nota una ripresa: addirittura gli esperti  dell’Istat affermano che se nei prossimi mesi la situazione dovesse mantenersi così ci sarebbe una crescita del PIL che arriverebbe circa al 5 per cento.

Secondo Renato Brunetta, ministro della pubblica amministrazione, si potrebbe alzare l’asticella e arrivare al 6 per cento grazie a questo boom economico, anche se non dobbiamo dimenticare che tutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia e dei contagi nei mesi autunnali.

Altri dati interessanti da considerare riguardano il tasso di disoccupazione: a giugno è sceso dal 10 al 9,7 per cento. Il calo non è significativo ma comunque viene considerato un ottimo segno in prospettiva futura e che è avvalorato dai circa 270 mila in più di occupati rispetto alla primavera 2020.

Anche se c è un dato negativo che non bisogna sottovalutare e cioè che purtroppo questo aumento di occupazione e questo miglioramento non riguarda i lavoratori autonomi, che anzi ha registrato un calo di occupati di circa 45 mila unità.

Addirittura rispetto al post lockdown si parla di una perdita di occupati tra gli autonomi di 470 mila unità e questo dato dimostra che ancora c è una disparità tra questo settore e quello dei lavoratori dipendenti.

Invece per riguarda l’inflazione dobbiamo sottolineare che nel mese di luglio è salita  in una percentuale di circa 1,8 per cento dovuta si pensa all’aumento delle bollette di gas e luce e questo non è un dato incoraggiante, anche se per fortuna  ancora non si è superata la soglia di allarme che in Europa è del 2 per cento.

Inoltre la situazione rispetto ad altri paesi europei è migliore, anche se non bisogna abbassare la guardia perchè si ritiene che se questo aspetto non dovesse migliorare verrebbe coinvolta la BCE, che dovrebbe fare delle valutazioni di politica monetaria che sono imprevedibili e che non è detto che non danneggino l’Italia.

 

Quali sono le considerazioni dell’ Europa relativamente alla ripresa economica?

In breve possiamo dire che l’Europa, e cioè più nello specifico la commissione Europea, si è detta ottimista sulla crescita economica di tutti quei paesi che gravitano nella zona euro. Addirittura l’esecutivo comunitario ritiene in Europa si potrà tornare a quelli che erano i livelli economici pre pandemici alla fine del 2021, anticipando quelle che erano state altre previsioni fatte nello scorso inverno e che rimandavano tutto al 2022.

Molto importanti su questo argomento le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis che ha affermato di essere ottimista dopo aver visto che tante persone hanno ripreso a viaggiare nei paesi europei, a spendere anche per socialità dopo tanti mesi di restrizioni.

Inoltre è molto fiducioso anche in vista dello stimolo alle varie economie che sarà dato prossimamente dal Fondo per la ripresa fermo restando che, come abbiamo accennato più volte all’interno dell’articolo, le varianti del virus dovranno essere gestite con intelligenza e in sincronia tra i vari paesi  europei, per evitare che tutto il lavoro e i miglioramenti fatti in questi mesi siano vanificati