Nella geografia dei reati, la Procura di Brescia si conferma quella con più procedimenti per reati contro gli animali nel 2017 - 527 con 387 indagati - con oltre la metà per reati legati alla caccia. «È noto - sottolinea Troiano illustrando il rapporto Zoomafie - che la provincia di Brescia rappresenta l’hotspot del bracconaggio più importante d’Italia». Seguono Vicenza, Udine, Verona, Napoli, Roma, Milano, Torino, e Palermo. Fa da contraltare Crotone con zero procedimenti nel 2017 mentre la Procura con meno fascicoli è stata quella di Savona (3 a carico di ignoti). I combattimenti tra animali sono il «vero allarme, un vero affare per la criminalità - rileva il Rapporto - con migliaia di animali vittime ogni anno». Molti i cani ritrovati con ferite da morsi o morti con cicatrici riconducibili alle lotte, sequestri di allevamenti di pit bull, pagine Internet o profili di Facebook che esaltano i cani da lotta. Il malaffare si è da tempo infiltrato nel mondo animale - corse clandestine di cavalli, traffico di cani, bracconaggio, uso intimidatorio - ed è approdato nel mondo degli allevamenti, della macellazione e della distribuzione della carne sino al settore ittico.