PIRATA A VALEGGIO

Investe cane e si dilegua. La proprietaria: «Qui al Fornello troppa gente corre, nonostante i limiti»

di Alessandro Foroni
Il maltese investito ha tre anni e dovrà usare il carrellino per muoversi
Il maltese investito ha tre anni e dovrà usare il carrellino per muoversi
Il maltese investito ha tre anni e dovrà usare il carrellino per muoversi
Il maltese investito ha tre anni e dovrà usare il carrellino per muoversi

È fuori pericolo ma ha perso l’uso delle zampe posteriori, il cane investito una settimana fa da una macchina grigia in località Fornello, a Valeggio. L’investitore s’è fermato per un attimo, ma poi se n’è andato a gran velocità in una zona dove il limite orario è a 30 chilometri.

Attorno alle 10.30, il 9 luglio, la signora Livia Canobbio, che abita lì, è uscita a piedi dal garage e il suo cane, Tombolo, un maltese di tre anni, l’ha preceduta uscendo dal cancello. Di colpo la signora ha sentito un suono sordo e subito dopo dei forti latrati: il cane è stato investito da una macchina che è ripartita quasi subito verso Fornello. Con l’aiuto di una donna che si è fermata con la sua auto, la signora Canobbio ha recuperato il cagnolino. Poi, assieme al marito, Gabriele Valbusa, si è rivolta al veterinario a Valeggio, che ha constatato danni alla colonna vertebrale, e poi in una clinica di Verona che ne ha confermato la gravità. «A quel punto ci si presentavano davanti due strade», racconta la figlia, Silvia Valbusa, di 46 anni. «Una era quella di salutarlo subito mentre l’altra, che abbiamo deciso di percorrere per il bene che vogliamo al cane di famiglia, era quella di sentire il parere di un neurochirurgo per tentare un’operazione».

La famiglia si è rivolta alla clinica veterinaria di Thiene. «Il neurochirurgo», continua Silvia Valbusa, «ha prospettato ancora una volta le due alternative: soppressione oppure operazione, con le conseguenze di disabilità che avrebbe procurato. I miei genitori, legati a Tombolo, come tutta la famiglia, per il tanto affetto da lui ricevuto, hanno scelto di procedere». Alle 17 Tombolo è stato operato e gli sono state impiantate sei viti. Grande è stata poi la solidarietà ricevuta da Silvia Valbusa quando ha raccontato la sua storia sui social, su una pagina dedicata ai cani disabili. «Ho ricevuto tanti messaggi da tutta Italia e anche dall’estero, con molti consigli pratici su come aiutare un cane che già aveva un problema congenito e adesso, per il trauma, è incontinente. Ora stiamo cominciando la fisioterapia ma il cane non potrà più camminare e avrà bisogno di un carrellino».

Poi la mente torna all’investimento: «Certo i proprietari devono sempre badare al proprio cane, ma mi chiedo come abbia fatto l’investitore a travolgere Tombolo, vedendo anche una persona anziana coinvolta (mia mamma è ancora scioccata) e andarsene. Purtroppo», conclude, «al Fornello tanta gente corre, nonostante i limiti indicati su numerosi segnali, ma ci sono anche persone come la signora sconosciuta che s’è fermata e che vorremmo ringraziare». Il padrone di un cane investito può chiedere un risarcimento del danno patrimoniale, per le cure e il costo del cane, e non patrimoniale, per il dolore causato. Di recente però la Cassazione ha ribadito che è difficile avere un ristoro se il cane è senza guinzaglio. C’è però l’obbligo di fermarsi (art. 189 del Codice della strada) e soccorrere l’animale. Chi non vi ottempera compie un illecito amministrativo e c’è una sanzione tra 413 e 1.658 euro. Se il cane muore il conducente risponde penalmente del reato di uccisione di animali.

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