La giornata

8 marzo: perché si celebra la Festa della donna?

di Marta Giansanti
In Italia si celebra dal 1922, per sottolineare l'importanza della lotta per i diritti delle donne, per la loro emancipazione, ricordando conquiste sociali, economiche e politiche e portando l'attenzione su questioni come l'uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi, le discriminazioni e le violenze di genere

Una tradizione, una festa, o meglio, una riflessione sui diritti e le battaglie delle donne: l'8 marzo in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale della donna per sottolineare l'importanza della lotta per i diritti delle donne, per la loro emancipazione, ricordando conquiste sociali, economiche e politiche e portando l'attenzione su questioni come l'uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi, le discriminazioni e le violenze di genere.

Come nasce la Giornata della donna?

L'origine della festa delle donne risale ai primi del Novecento. Per lungo tempo si è detto che nell'8 marzo del 1908 o 1910, in un incendio nella fabbrica tessile Cotton di New York fossero morte molte operaie, ma di questo evento non vi è traccia storica. Un fatto drammatico risale invece al 25 marzo 1911, negli stabilimenti della Triangle Shirtwaist Factory di New York, che prese fuoco mentre più di cento lavoratrici, soprattutto immigrate, vi erano state rinchiuse per impedirne uno sciopero: 146 furono le vittime, tra di loro molte donne.

Secondo un'altra leggenda, sarebbe nata per ricordare la dura repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili organizzata sempre a New York nel 1857.

Un po’ di storia sull’8 marzo

In America un Woman’s day esisteva già dal 1909, in data diversa, e in Europa proposte di dedicare una giornata alle donne cominciarono a farsi largo dal 1910, sempre in ambienti socialisti. La prima grande manifestazione di donne avvenuta l’8 marzo risale al 1914 in Germania, per la rivendicazione del diritto al voto; un’altra risale al 1917, organizzata dalle operaie di Pietroburgo per chiedere il ritorno degli uomini dalla guerra e pane.

L'8 marzo nel mondo

Viene celebrata negli Stati Uniti a partire dal 1909, in alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922. L'Onu invitano a operare affinché nel mondo si possa raggiungere una effettiva parità di genere entro il 2030.

In Italia l'8 marzo

Le donne italiane comuniste introdussero la Giornata dell’8 marzo nel 1922 ma nel ventennio fu bandita. Nei decenni successivi il movimento per la rivendicazione dei diritti delle donne ha continuato ad ingrandirsi in tutto il mondo. Nel settembre 1944 a Roma venne istituito l’Udi, Unione donne italiane, e si è deciso di celebrare il successivo 8 marzo la giornata della donna nelle zone liberate dell'Italia.

Nel 1946 assunse carattere nazionale e in Italia si adottò la mimosa a simboleggiarlo: un fiore di stagione e poco costoso. Il giallo, inoltre, è il colore che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita, diventando così metafora delle donne che si sono battute per l'uguaglianza di genere. Negli anni Cinquanta l’8 marzo fu osteggiato e anche la distribuzione delle mimose veniva considerata un gesto eversivo. La celebrazione esplose poi negli anni Settanta con la nascita di un vero e proprio movimento femminista.

L'8 marzo 1972 in Piazza Campo de Fiori a Roma durante una manifestazione, nella quale le donne chiedevano anche la legalizzazione dell'aborto, un gruppo di manifestanti venne caricato dalla polizia. 

Le principali battaglie

Le battaglie principali furono per la parità salariale, il divorzio (ottenuto proprio nel 1970), la riforma generale del diritto di famiglia (1974), la legalizzazione dell’aborto (1978), la libertà sessuale. Da lì irruppe il movimento femminista.

Il femminismo

La parola féminisme fu coniata dal francese Charles Fourier che, nel 1837, affermò che i matrimoni borghesi erano uno strumento di oppressione. 

L'ufficialità dell'8 marzo

Fu solo nel 1977 che arrivò il riconoscimento formale dell’Onu, con l’istituzione della Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale. Negli anni Ottanta in Italia, fino al 1996, lo stupro era considerato reato contro la morale e non contro la persona. Era quindi la violenza sessuale uno dei temi più sentiti durante le giornate di lotta.

Successivamente il senso sociale e simbolico di questa data sembrò affievolirsi, divenendo più festa, a volte con risvolti commerciali. In anni più recenti il movimento Non una di meno, nato in Argentina, ha restituito forza simbolica a questa data: nel 2017 è stato proclamato per la prima volta uno sciopero globale e manifestazioni contro la violenza di genere, il machismo, le diseguaglianze che ancora sono vive nella società e in modo differente in tutto il mondo.

 

 

 

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