la manifestazione

Storia e curiosità dell'Adunata nazionale degli alpini: tutto (o quasi) dalle origini ad oggi

di Redazione web
L’evento più popolare e popoloso d’Italia, giunto alla sua 95ma edizione, e quest'anno ospitato a Vicenza
Colonna Mozza sul Monte Ortigara nella prima adunata Alpini Penne Nere del 1920
Colonna Mozza sul Monte Ortigara nella prima adunata Alpini Penne Nere del 1920
Colonna Mozza sul Monte Ortigara nella prima adunata Alpini Penne Nere del 1920
Colonna Mozza sul Monte Ortigara nella prima adunata Alpini Penne Nere del 1920

Mancano dieci giorni alla grande Adunata nazionale alpini di Vicenza 2024, in programma dal 10 al 12 maggio: l’evento più popolare e popoloso d’Italia, giunto alla sua 95ma edizione. Attesi oltre 400mila persone tra penne nere, familiari, amici e simpatizzanti, tornati dopo 33 anni di assenza: l'ultima adunata nella città berica risale infatti al 1991.

A Brescia l'ultima Adunata nazionale è stata nel 2000 e, con buone probabilità, tornerà nel 2026 (si saprà solo il prossimo ottobre). Diversi i monumenti e simboli alpini presenti nel Vicentino tra cui gli Ossari del Monte Grappa, di Asiago, del Monte Cimone e del Pasubio, e il Monte Ortigara con la celebre Colonna Mozza

Cos'è l'Adunata nazionale degli alpini e quando nasce?

A cadenza annuale e sempre a metà maggio, l’Adunata nazionale è per tutti gli alpini l’appuntamento più importante in assoluto: un’occasione per ritrovarsi, ricordare i caduti, ribadire i valori di solidarietà e rinnovare “l’orgoglio dell’appartenenza”.

La prima adunata della storia, sul Monte Ortigara nel 1920, nasceva dall’esigenza di raccoglimento, di condivisione e di memoria di chi era scampato alla guerra, nel nome di chi non era più tornato. Da allora, con sospensione solo durante la Seconda guerra mondiale, nel 1950 in occasione del Giubileo a Roma e nel 2020 e 2021 causa Covid, l’Adunata è un appuntamento annuale e ogni anno in una diversa località italiana, scelta dal Consiglio direttivo nazionale dell’Ana tra le città candidate con ben due anni d’anticipo.

Tant’è che già si sa che la prossima sarà a Biella e in autunno si saprà chi si aggiudicherà l’Adunata 2026 tra Genova, Brescia e Matera.

La sfilata: un fiume umano, carico di umanità

Il momento clou di ogni Adunata è la sfilata della domenica, cui partecipano orgogliosi, secondo un rigoroso ordine di sfilamento, decine di migliaia di alpini (più di 80mila) da tutta Italia e anche dall’estero (l’Ana vanta sezioni anche oltreconfine e, persino, oltreoceano tra cui in Sud America e in Australia).

Oltre agli alpini in congedo di sezioni e gruppi Ana, vi prendono parte anche altre categorie: truppe alpine, fanfare, rievocatori storici, crocerossine, portatrici carniche, rappresentanti di Protezione civile alpina, sanità alpina e naturalmente alpini decorati, mutilati e invalidi.

A chiudere sono sempre gli alpini della città ospitante insieme a quelli della città scelta per l’adunata successiva. Prima dell’ammainabandiera, che sancisce la fine della tre giorni, va in scena il passaggio della stecca tra le due sezioni: quella ospitante e quella che ospiterà 

Cos'è la stecca, la “fiaccola” degli Alpini?

In origine era un semplice bastone in legno, che veniva passato simbolicamente di Adunata in Adunata. Poi nel Vicentino, a Bassano, nacque l’idea di un “testimone” ufficiale e imperituro e da mani artigiane locali scaturì quello che oggi per il maxi-raduno alpino è un po’ come il testimone nella staffetta. La grande stecca alpina in legno che verrà consegnata da Vicenza a Biella riporta in ordine cronologico tutte le 95 adunate, dal 1920 al 2024, in attesa di accogliere le prossime.

I tradizionali tre giorni di festa e di memoria

Il programma della tre giorni, ma anche del pre Adunata, è sempre molto denso, di momenti istituzionali, cerimoniali (alzabandiera, deposizione della corona ai caduti, sfilate di labaro, vessilli e gonfaloni, saluti ufficiali, onorificenze) e culturali con esibizioni, spettacoli, presentazioni di libri e mostre

Cori e fanfare: l’immancabile colonna sonora di ogni Adunata

Nella tre giorni di festa, tradizionalmente, si esibiscono un centinaio di cori e una ventina di fanfare (anche Brescia ne ha diversi)  .

Gli Alpini costruttori di pace

Il fatto che l’Ana sia un’associazione d’arma, non inganni. Senza mai dimenticare il sacrificio dei nostri veci, gli Alpini di oggi costruiscono la pace ogni giorno, nel concreto. Soprannominati non a caso uomini del fare, sono sempre in prima linea in caso di emergenze e calamità, ma operano anche silenziosamente con qualcosa come 2,4 milioni di ore di volontariato l’anno, spese al servizio della comunità.

Senza dimenticare che nel 2019 il Summit mondiale dei Premi Nobel ha assegnato all’Ana il premio Uomo della Pace per l’impegno sociale e il sacrificio sempre dimostrati. Significativo anche il fatto che Unipax (Unione Mondiale per la pace e i diritti fondamentali dell’uomo e dei popoli) abbia scelto di sfilare con gli Alpini a Vicenza e di attribuire all’Ana il titolo di Operatore di civile convivenza e di pace.

Il motto dell'Adunata 2024

Il motto di questa Adunata, con un pensiero alla delicata situazione attuale nel mondo, è proprio “Il sogno di pace degli Alpini”

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