Scienza & tecnologia

La sonda Voyager 1 torna a "parlare", risolto da terra un guasto tecnico

Il mezzo inviava dati incomprensibili dal 14 novembre. La Nasa ha risolto il problema "spostando" un software in un'altra zona di memoria: obiettivo raggiunto

Dopo cinque mesi di messaggi criptici, la sonda Voyager 1 della Nasa ha ripreso a inviare dati comprensibili dallo spazio interstellare, con gli aggiornamenti tecnici riguardanti le sue condizioni di salute e lo stato dei suoi sistemi ingegneristici di bordo. Lo rende noto la Nasa. La sonda aveva smesso di inviare dati scientifici e ingegneristici decifrabili lo scorso 14 novembre, anche se i controllori della missione erano certi che il veicolo spaziale fosse ancora in grado di ricevere i loro comandi e di funzionare normalmente.

A marzo, il team di ingegneri della Voyager presso il Jet Propulsion Laboratory della Nasa aveva confermato che il problema era legato a uno dei tre computer di bordo, il Flight Data Subsystem (Fds), che è responsabile del confezionamento dei dati da inviare sulla Terra. Il malfunzionamento riguardava in particolare un singolo chip, responsabile della memorizzazione di una parte della memoria Fds. Non potendolo riparare, i tecnici hanno provato a modificare, aggiornare e reinserire il codice responsabile del confezionamento dei dati ingegneristici, inviandolo in una nuova posizione nella memoria Fds il 18 aprile scorso. La strategia ha funzionato e nelle prossime settimane verrà portata avanti per ripristinare anche l'invio a Terra dei dati scientifici.

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