Dellino Farmer torna l’1 maggio per raccontare «Le avventure di Rebelot»: questo il titolo del nuovo album per l’agro-rapper della Bassa Bresciana, vero nome Andrea Della Vedova, uscita prevista la prossima settimana proprio in occasione della Festa dei Lavoratori con tanto di release party fissato il giorno stesso al Parco Urbano di Nave intorno alle 18.
È il nono album in quasi 18 anni di attività musicale fieramente indipendente: nel 2010 l’esordio ufficiale degli Italian Farmer (preceduto da due demo nel 2006 e 2008), poi l’inizio del percorso solista, approdato ora ad un nuovo capitolo made in Buffalora al Mikor Studio di Michele Coratella e finanziato in maniera totalmente autonoma.
Lo spirito
Ma chi è il Rebelot del titolo? «L’ho immaginato e interpretato in copertina come una specie di reuccio agricolo di campagna con tanto di forca, cappello di paglia, stivali di gomma e gufo di palude sul braccio – racconta Dellino -. Come dire, un assurdo monarca del casino e del disordine, termini che come tutti i bresciani sanno in dialetto si possono benissimo rendere con rebelot: un po’ il personaggio chiave di questo racconto in 11 canzoni incise insieme a tanti amici. Dalla mia Bioband, ovviamente, fino a Flaxy da Dello, una delle poche ragazze che ancora cantano in dialetto, a Mike the Skillerz dalla Valcamonica e a Petrol prestato direttamente dagli Sdang! E poi gli sponsor Start To Move, associazione e scuola di ballo hip hop con la quale collaboro da tempo, e Francesco Buffoli, cui è affidata l’intro».
Le sperimentazioni
Dove sta andando la musica di Dellino? La risposta è semplice: «Cerco sempre di sperimentare, fare le stesse cose mi annoia a morte. Qui c’è spazio per il rap classico ma anche per il rock in una rivisitazione