Ai laghi di Fremamorta: tour selvaggio e affascinante

di Fausto Camerini
Un giovane stambecco curioso a pochi passi dal sentiero
Un giovane stambecco curioso a pochi passi dal sentiero
Un giovane stambecco curioso a pochi passi dal sentiero
Un giovane stambecco curioso a pochi passi dal sentiero

Oggi raccontiamo un lungo giro nelle Alpi Marittime vicino al confine francese. L'ambiente è selvaggio, affascinante tra laghi, fiori, pietraie, fischi delle marmotte, volo dei rapaci e residui di neve che resistono anche a stagione inoltrata. Si fa conoscenza con le limpide acque dei laghi di Fremamorta e con la desertica, ma panoramica, cima omonima. Una escursione senza particolari difficoltà, ma che richiede, per compiere l'intero percorso, un buon allenamento. Nulla vieta comunque di interromperla una volta arrivati ai laghi e tornare per lo stesso percorso di salita compiendo ugualmente una indimenticabile camminata in una natura fantastica. I più avventurosi possono spezzare l'escursione in due giorni, portandosi sacco a pelo e viveri e dormendo al bivacco Guiglia dove spesso si avvicinano gli stambecchi e coloratissimi sono i tramonti e le albe. Da Sant’Anna di Valdieri, in Val di Gesso, si risale la strada sino al cosiddetto Gias delle Mosche e qui si parcheggia. La strada prosegue verso il Piano della Casa del Re (torneremo da lì): appena più avanti la abbandoniamo per prendere a destra un sentiero che scende a superare il torrente Gesso su un piccolo ponte. Sull'altro lato si inizia a risalire nel rado bosco il fianco della Rocca di San Giovanni. Sugosi mirtilli e lamponi accompagnano il nostro cammino. Dopo una serie di tornanti si traversa verso Sud, si supera una selletta, e si riprende a salire su terreno detritico raggiungendo il lago Sottano di Fremamorta. Lì si trovano i resti diroccati di vecchie caserme. Proseguendo verso Sud, quasi in piano, si arriva al secondo specchio d'acqua, il lago Mediano di Fremamorta. Si passa sulla sinistra (destra idrografica) del lago lasciando a sinistra un primo sentiero che scende verso il Piano della Casa del Re. Si passa poco distanti dal Bivacco Guiglia (sempre aperto con 9 posti) e si raggiungono i ruderi della ex caserma Umberto I, che ricorda il secondo re d'Italia. Il «Re Buono» era detto, ma però troppo buono non era visto che premiò con una importante onorificenza il generale Bava Beccaris che nel 1898 represse a cannonate i moti di Milano causando 80 morti. Dalla ex caserma una breve discesa e ci si ritrova sulla sponde del lago Soprano di Fremamorta. La descrizione prosegue la prossima settimana.

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