Alla scoperta del laghetto nascosto
tra le montagne del Maniva

Il Laghetto nascosto
Il Laghetto nascosto
Il Laghetto nascosto
Il Laghetto nascosto

Il Laghetto: si chiama semplicemente così quel piccolo e tranquillo specchio d'acqua che s'adagia tra le montagne del Maniva, in una conca di antica origine glaciale incassata tra la Corna Rossa e quella lunga cresta che dal Dosso della Fiora si protende verso la Valcamonica sino al Dosso Figarolo. Circondato da un fitto bosco «Il Laghetto», profondo solo 70 centimetri, largo 44 metri e lungo 66, è sconosciuto ai più e ancora raramente raggiunto dagli escursionisti. L'itinerario proposto non è del tutto facile: l'ultimo tratto, in discesa senza sentiero ed in mezzo alla vegetazione richiede spirito d'avventura e senso dell'orientamento.

Da San Colombano si supera il rifugio Bonardi e si parcheggia alla Sella del'Auccia, sotto i radar del Dosso dei Galli. Si prende a sinistra, poco sotto l'altopiano dell'Auccia, una traccia di sentiero non segnata, all'inizio poco visibile poi più evidente. Sotto i laghi di Ravenola dominati dalla cresta del Dasdana e delle Colombine; più lontane, a Ovest, le Orobie dove troneggia la Presolana e, più oltre, i ghiacciai del Bernina. Si passa ai piedi della piramide della Punta dell'Auccia; si segue la traccia che a tratti sparisce e si raggiunge una sella dove si erge un grosso traliccio e dove transita una strada asfaltata (qui è possibile arrivare anche dal Goletto del Giogo della Balla). Ci si inerpica sulla traccia che risale il ripido versante del Dosso della Fiora sino alla tondeggiante sommità. Si scende per pochi metri alla larga Sella della Fiora dove transita il sentiero segnalato che sale da Malga Ravenola (descritto in Zaino in Spalla del 24 agosto 2017). Ignoriamo le segnalazioni e proseguiamo sulla dorsale erbosa dove una traccia ci porta a scavalcare l'anticima Ovest del Dosso della Fiora (che le carte erroneamente indicano come la vera cima). La traccia segue ancora il crinale che piega a nord, passa accanto ad una piccola elevazione di quota 2113. Si segue ancora per pochi minuti la dorsale che continua verso il Dosso Figarolo e la si abbandona per scendere verso «Il Laghetto», in direzione ovest. Qui non ci sono né tracce né indicazioni; si scende lungo il ripido pendio individuando a naso i punti dove il passaggio è più agevole, tra erba, arbusti e alberi. Poco più giù appare lo specchio d’acqua, con dei massi affioranti nel mezzo.(Prossimo itinerario 19 ottobre)

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