Cima Terre Fredde, il panorama ripaga di tutte le fatiche

di Fausto Camerini
Nel deserto di neve della Val Bona, chiusa a Nord dal Monte Frerone
Nel deserto di neve della Val Bona, chiusa a Nord dal Monte Frerone
Nel deserto di neve della Val Bona, chiusa a Nord dal Monte Frerone
Nel deserto di neve della Val Bona, chiusa a Nord dal Monte Frerone

La Cima Terre Fredde, sullo spartiacque tra la Valle del Caffaro e la Valcamonica, è una piacevole montagna e lasciata un po' in ombra dalla presenza del vicino possente Cornone di Blumone. Eppure è una gran bella montagna. La salita in inverno con gli sci (fattibile anche con le ciaspole) non presenta particolari difficoltà e il panorama che si gode da lassù ricompensa ampiamente della fatica. Da effettuarsi con buone condizioni della neve. Si parte dal Rifugio Tassara in Bazena. Si sale verso Nord nell'ampio vallone dominato dal Monte Paletti e dal Monte Bazena. Superata una specie di selletta si entra nella Val Bona chiusa a settentrione dall'imponente mole del Monte Frerone; ci troviamo nei pressi della Malga Valfredda che lasciamo a sinistra. Ci inoltriamo nel deserto innevato della Val Bona tenendoci all'incirca sul fondo e comunque restando discosti dai pendii del Monte Cadino alla nostra destra dove spesso cadono slavine. Arrivati quasi ai piedi del versante sud del Monte Frerone deviamo a destra e saliamo al Passo di Valfredda. Scendiamo dall'altro lato per qualche decina di metri (a volte può essere utile scendere anche di un centinaio di metri per evitare resti di slavine). Si prosegue a mezzacosta passando sotto al Passo del Frerone e si raggiunge la cresta Sudest della Cima Terre Fredde. La si supera e si entra nella spettacolosa conca che ospita il Rifugio Tita Secchi (aperto nei fine settimana d'inverno, inoltre dispone di un bivacco sempre aperto) e il Lago della Vacca ricoperto dalla neve e da uno spesso strato di ghiaccio. Splendida da qui la vista del Cornone di Blumone che svetta contro il cielo. Costeggiando il versante orientale della cresta Sudest guadagniamo gradatamente quota raggiungendo una insellatura tra la Cima Terre Fredde e la più modesta Cima Galliner. Seguiamo a sinistra la panoramica cresta ed in breve raggiungiamo la nostra meta dove si trovano alcuni resti di fortificazioni della Grande Guerra ed un crocifisso che sporge dalla coltre nevosa. Magica la vista verso la Valcamonica, le Orobie, il vicino Monte Frerone, la Concarena, i ghiacciai del Bernina, le Prealpi Bresciane verso mezzogiorno. Si torna per lo stesso percorso di salita. Oppure si può percorrere la cresta sino ad oltre la Cima Galliner, scendere al Lago della Vacca ed al Rifugio Tita Secchi e, passando dal Passo della Vacca, tornare sullo stesso percorso dell'andata.

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