Un «magico» scialpinismo ai confini con la Svizzera

di Andrea Ravarini

A nord di Domodossola, al termine della Valle Antigorio e a pochi passi dalla Svizzera si trova la pittoresca Alpe Devero: insieme all'Alpe Veglia, dal 1995, costituisce il Parco Naturale Regionale Veglia Devero. Con i suoi piccoli villaggi interdetti al traffico, d'estate è molto frequentata, sia per le facili passeggiate nel regno delle marmotte, che per gli itinerari alpinistici con diverse cime sopra i tremila metri e svariate vie di roccia. D'inverno invece la neve è spesso abbondante, mediamente in misura maggiore di altre località del Piemonte poste a pari quota: la sua posizione geografica vicino alla cresta di confine, consente di ricevere neve sia dalle perturbazioni che arrivano da sud-ovest che da quelle da nord. Con l'itinerario proposto, attraverseremo l'alpe proprio in veste invernale, per salire con gli sci sulle vette del monte Sangiatto e del monte Corbernas. L'Alpe Devero è raggiungibile da Brescia in circa tre ore, superando Domodossola in direzione Crodo, paese famoso per aver dato i natali e il nome al famoso aperitivo biondo; raggiunto Baceno, si imbocca la carrozzabile (ultimo tratto a pedaggio) e si lascia l'auto al grande parcheggio interrato al termine della strada. Sci ai piedi, ci addentriamo tra le case in legno e pietra per attraversare il ponte di fronte alla chiesa e, tenendo la destra, imbocchiamo il sentiero invernale per Crampiolo, normalmente battuto e indicato come «percorso 1» con frecce su fondo rosa. Evidenti cartelli segnalano invece la chiusura del percorso estivo, assolutamente da non percorrere in quanto attraversa pendii spesso spazzati da valanghe. Si passa così in prossimità dell'immensa mole dei ruderi dell'Albergo Cervandone, abbandonato alla fine degli anni Settanta e definitivamente distrutto da un incendio nel 2015, senza che alcuno dei tanti progetti di recupero presentati sia mai stato effettivamente avviato. Proseguiamo fra i larici fino a Corte d'Ardui, dove si abbandona la traccia per Crampiolo, svoltando invece a destra in direzione est per risalire verso l'Alpe Sangiatto e i suoi tre laghetti, in inverno completamente ricoperti di neve. Superato un dosso, un pendio scosceso ci conduce sino alla Bocchetta di Scarpia. Da questo punto sino alla vetta, a seconda delle condizioni in cui si trova il manto nevoso, possono essere utili per proseguire al meglio i rampanti, oppure picozza e ramponi. L'itinerario continua la prossima settimana.

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