Biodiversità: per nuove oasi bastano piccoli gesti

Egregio direttore, gli insetti impollinatori, quali api selvatiche, api da miele, lepidotteri (farfalle e falene), ma anche coleotteri e sirfidi sono animali fondamentali per garantire la sopravvivenza di moltissime specie di piante e quindi di interi habitat e degli animali che in essi vivono. Negli ultimi anni molte specie di insetti impollinatori sono in declino a causa dei cambiamenti climatici, del diffondersi di un’agricoltura sempre più intensiva che lascia sempre meno spazio a strisce fiorite e incrementa l’uso di pesticidi e a causa della perdita di habitat, per la drastica riduzione dei prati stabili, ambienti ricchi di fiori selvatici, che vengono cementificati oppure abbandonati e invasi dal bosco. Una corretta gestione delle aree verdi pubbliche (ma anche dei giardini privati) può trasformare paesi e città in nuovi ambienti utili per tutti questi preziosi insetti impollinatori: porzioni di parchi pubblici o le lunghe aiuole che fiancheggiano le strade potrebbero essere seminate con specie erbacee a fiore e gestite con modalità amiche della natura e della biodiversità. Il tutto, ovviamente, andrebbe accompagnato da un’attenta e capillare comunicazione rivolta alla cittadinanza affinché possa essere sensibilizzata e possa comprendere l’importanza di tali azioni. Un esempio di quanto descritto si potrebbe applicare a Concesio, nella lunga striscia di area verde che fiancheggia la provinciale 19, di proprietà della Provincia di Brescia: l’area presenta già delle ottime potenzialità. Si potrebbe, con interventi mirati, incrementare le specie erbacee a fiore presenti e organizzare gli sfalci della zona verde con un occhio di riguardo per la biodiversità: ridurre e ritardare gli sfalci, in modo da effettuarne uno o al massimo due all’anno, effettuando dei tagli per zone, in modo che resti sempre uno spazio fiorito o con erba alta. Una gestione di questo tipo, oltre a ridurre i costi, trasformerebbe questa lunga aiuola in un lungo corridoio fiorito, fornendo, con l’erba alta, rifugio e riparo a uccelli e insetti impollinatori e questi ultimi avrebbero costantemente (grazie ai tagli ritardati e divisi per zone) a disposizione un’area dove alimentarsi con nettare e polline. Inoltre, permettere alle piante erbacee di arrivare a produrre semi, prima di essere tagliate, ne garantirà la riproduzione e trasformerà questi prati, in autunno, in preziosa fonte di cibo per gli uccelli. Importante, poi, non dimenticare che un tappeto erboso alto e voluminoso, conserva molta umidità, che può diventare preziosa per giovani alberi e arbusti, soprattutto in estati molto calde e siccitose, come quella del 2022. Insomma, piccoli interventi e accortezze gestionali, possono trasformare spazi urbani in vere e proprie oasi di biodiversità. Giampietro Belleri Presidente Vivere Concesio

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