Borsellino e Falcone, non solo ricordi

Gentile direttore, sinceramente non sono solito portare avanti polemiche sterili ma oggi mi sento di scrivere, colpito dalla moltitudine di «post» e dichiarazioni nel ricordo della figura di Paolo Borsellino e di ciò che ha rappresentato e rappresenta per il popolo Italiano. Ovviamente non posso che essere contento e fiero che i nostri giovani ricordino Borsellino, come Falcone, delle figure d'esempio e di pulizia morale e nel ricordo fondamentali per la salute della società del futuro. Ma non posso che rimanere attonito dalla quantità di persone che, a parole, credono nei valori fondamentali di legalità e giustizia; si ne rimango attonito, perché a parole, tutti sono abili nel farsi garanti di tali valori ma va considerato che nella vita quotidiana bisogna saper dimostrare tutto ciò, soprattutto in una società che cerca di distrarti da quello che dovrebbe essere il vero impegno comune, soprattutto in una società materialista che antepone finzioni e paraocchi come il successo, il denaro, l'esibizionismo ed il personalismo, al bene comune. Chi parla di Borsellino e Falcone dovrebbe quindi non limitarsi ad «estirpare» un aforisma qualunque, ma dovrebbe altresì studiare la loro storia e cercare di immedesimarsi in quella che è stata la vita di due giganti, spiritualmente parlando, dediti al sacrificio, al lavoro, ai propri ideali e disposti a perdere consapevolmente ciò a cui l'uomo tiene di più... La vita. Chi di noi sarebbe disposto a tutto questo? Chi di noi porterebbe il fardello e vivrebbe con la consapevolezza che le proprie azioni potrebbero fare male non solo a se stessi ma anche alle persone che si amano? Chi di noi avrebbe il coraggio di sacrificare la propria vita al servizio di un'idea di Stato che qualcuno potrebbe considerare utopistica? Chi di voi... Quando tanti di voi ripetono in continuazione che tanto la politica, lo Stato e la società sono in «putrefazione» e di conseguenza non serve a niente lottare e tanto vale adattarsi, per vivere una vita mediocre e quando intendo mediocre la intendo nello spirito? Io ribadisco, non voglio polemizzare e ben venga sempre il ricordo dei giganti del nostro tempo e che siano faro delle nuove generazioni, ma che ognuno di noi si guardi allo specchio ogni mattina e si chieda se nelle più piccole cose quotidiane ha realmente rispetto per lo Stato, la giustizia e per la nostra società, ormai malata e che purtroppo, non può essere curata solo a parole. Nel vero, reale e sentito ricordo di chi ci ha preceduti possiamo essere cambiamento. Borsellino e Falcone vivono! Giommaria Bonazzi di Sannicandro Dirigente provinciale Fratelli d'Italia

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