Bravi i calciatori Ma gli eroi sono altri

Egregio direttore, siamo tornati al «panem et circenses» di antica memoria? Sembrerebbe di sì vedendo all’opera i mass media, soprattutto la TV, in occasione della vittoria della nazionale italiana nel campionato europeo di calcio. Va bene la felicità per un risultato prestigioso, va bene gioire per risollevarci il morale in tempo di pandemia, ma non si sta esagerando, andando... fuori di testa? Certe scene, certe inquadrature, certi comportamenti non dovevano essere più sobri? A mio parere stiamo oltrepassando ogni limite affidando a un risultato sportivo le sorti di un Paese alle prese con seri problemi. Non ci serve una ubriacatura di tal genere per capire che, per quanto bravi siano i calciatori non si tratta di eroi, di salvatori della patria con gesta memorabili: sono altri, milioni di altre persone quelle che, svolgendo coscienziosamente il proprio lavoro, portano avanti l’Italia. In altri sport risultati altrettanto prestigiosi vengono liquidati in poche righe! E, sempre a mio parere, per poche partite nessuno riceve un premio che qualsiasi lavoratore stenta ad ottenere con... dieci anni di lavoro! Sono esagerazioni che non possiamo permetterci. Fino a quando si abuserà della nostra pazienza? Spero che non mi si dica che... basterebbe cambiare canale TV! Lettera firmata

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