Brescia città poco attrezzata per i motociclisti

Egregio direttore, nel 2020 l'ottimo 13º posto nazionale che Brescia si era guadagnata nel rapporto di Legambiente sulla mobilità a zero emissioni, confermava il trend di un'amministrazione che si è tendenzialmente adoperata per favorire gli spostamenti che riducano le quantità di smog. Nel medesimo report, però, c’era un dato che a mio avviso viene poco considerato (direi come al solito) e che riguarda le moto e i motociclisti. Il dato è quello sulle moto circolanti a Brescia: esse sono ben 17.833 pari a 9 ogni 100 abitanti. Moltissime direi, e lo dico un po’ stupito nonostante sia un amante delle due ruote, che possiede una moto (Guzzi) con la quale spesso e volentieri si muove in città, per andare al lavoro (qualche volta), per passeggio (più spesso) in città, in provincia in regione ed oltre per turismo, con annessi culturali, turistici ed enogastronomici. Nonostante le molte moto presenti trovo che Brescia sia una città poco attrezzata per i motociclisti che ci abitano e per quelli che potrebbero giungervi per turismo. Brescia che normalmente sulla mobilità sappiamo così attenta e previdente mi pare latitare in questo ambito... non si coglie attenzione e non risulta nemmeno esserci un preciso piano che riguarda le moto. Pare non esserci una strategia legata alla gestione di tale massa di utenti stradali che, comunque la si pensi, esistono, pagano il bollo, le accise, le quote autostradali ma che poi quando si tratta di pianificazione, accoglienza, mobilità in sicurezza, iniziative di richiamo culturale turistico storico, predisposizione di spazi intesi anche come oneri urbanistici, non vengono minimamente considerati. Mancano o non vengono istituiti parcheggi per moto veramente strategici, vicino a luoghi di lavoro, luoghi di aggregazione, scuole università, sale di lettura ospedali musei eccetera. Mancano anche parcheggi di scambio con ferrovia o metro, magari sicuri e al coperto. Non si sa di preciso quanti siano gli stalli pitturati a raso, comunque pochi e distribuiti alla buona. Così i motociclisti a Brescia sono spesso costretti a lasciare le moto parcheggiate un po' qua e un po' la, più o meno educatamente, rischiando arbitrarie multe o di intralciare gli spazi urbani, confliggendo anche con alcune attività, o peggio ancora di costituire pericolo per i pedoni. Mi pare che anche la crisi del turismo in città (ma anche in provincia) possa indurre a metter mano alla questione, accelerando il progetto di rivalutazione del turismo di prossimità quale è quello delle gite in moto, ed avviando un percorso virtuoso che consideri il motociclista oltre che un contribuente e cittadino con i suoi diritti e doveri, anche come una risorsa, un riferimento attorno al quale, con pochi ed economici interventi si possa costruire una Brescia biker-friendly, che sia più accogliente, sicura, ordinata, accattivante per tutti e, a cascata, anche per gli altri soggetti, utenti della strada. Sono certo che i motociclisti sarebbero pronti a vivere questa opportunità, contribuendo a riattivare il trend economico di un'ampia filiera. Ritengo che pochi semplici ed economici interventi potrebbero contribuire a rimettere BSinMOTO (ecco il nome !!) con ripercussioni positive per i residenti e per i turisti. Lo scorso anno ho inviato al vicesindaco Casteletti (Turismo) e all’assessore Manzoni (Mobilità) un elenco di idee per BSinMOTO sperando di far nascere una riflessione sull’argomento. Oggi rinnovo tale appello, ribadendo la disponibilità, qualora si intenda aprire un’agenda che porti a concreti risultati, funzionali anche alla prossima nomina Capitale della Cultura, congiuntamente a Bergamo, guarda a caso altra bella città e provincia da girare in moto. Franco Visconti

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