La giornata lavorativa gratuita: è attiva dagli anni ’60

Gentile direttore, ho letto le dichiarazioni della signora Roberta Verzeletti inerenti le strade agro-silvo-pastorali in Valcamonica e vorrei esprimere un mio parere. Innanzitutto (se la normativa non è stata cambiata negli ultimi due anni), i possessori dei contrassegni per invalidi sono esonerati oltre che dal vincolo dei dischi orari nei parcheggi, anche dalla regolamentazione al transito sulle strade oggetto d'attenzione purché ovviamente mostrino in fase di accertamento il tesserino. Chi controlla non è tenuto a conoscerne la patologia che lo vincola, ma semplicemente ad adeguarsi al Codice della Strada che a livello nazionale ha introdotto tale regola. Pertanto ogni regolamento adottato da qualsiasi Amministrazione comunale, non può eccedere a quanto sopra. Detto questo, per quanto riguarda i permessi ad altri cittadini che pagano l'Imu sui fabbricati, nessuno li può obbligare ad effettuare lavori di manutenzione per recarsi a casa propria. Nel mio Comune viene rilasciato un permesso gratuito valido per il tratto che intercorre tra l'abitato e la baita montiva. Coloro che, al contrario prestano gratuitamente la propria opera lavorativa usufruiscono di un permesso «Intercomunale» valido nei sei Comuni dell'Unione (da Ponte di Legno a Monno). Pertanto chi non ha la forza di fare certi lavori, da quel che mi risulta non deve assolutamente sborsare cifra alcuna per i motivi sopra citati. Per concludere ricordo che la giornata lavorativa che si dedica a titolo gratuito è operativa già negli anni ’60 quando gli abitanti del posto dovevano garantire la manutenzione in base al numero degli animali presenti in stalla. Ai tempi con carriole, pale, picconi e poco più avevano strade di montagna che noi tutti, oggi con tanti mezzi meccanici a disposizione ci sogniamo. Certo il tutto potrebbe essere affrontato con risorse da parte dell'ente pubblico ma qui entriamo in politica e non ne usciamo più... Adolfo Togni Vione

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