BRESCIA INSOLITA

Lady Mary Montagu, aristocrazia inglese in terra bresciana

di Marco Tiraboschi
Un ritratto di Lady Mary Montagu vissuta per alcuni anni nel Bresciano
Un ritratto di Lady Mary Montagu vissuta per alcuni anni nel Bresciano
Un ritratto di Lady Mary Montagu vissuta per alcuni anni nel Bresciano
Un ritratto di Lady Mary Montagu vissuta per alcuni anni nel Bresciano

Può succedere che la fragilità di un essere umano si riveli in età avanzata, che un individuo perfettamente equilibrato crolli improvvisamente rapito dagli eventi che lo travolgono, succede oggi, succedeva in passato. Storie drammatiche dimenticate a volte testimoniate da un pugno di lettere o legate a un luogo. A Brescia nella rinnovata piazza del Foro, oggi pulita e bene illuminata, un palazzo, da poco acquistato da un imprenditore bresciano dopo un lungo periodo di degrado, potrebbe raccontare una storia singolare. Quasi tre secoli fa fu la casa del conte Ugolino Palazzi. Lady Mary Montagu è un’ aristocratica inglese nata nel 1689, la bellezza, la sfrontatezza dei modi e l’intraprendenza la portano a diventare presto la regina dei salotti londinesi. Si diletta scrivendo satire, poesie, flirta con personaggi famosi come Alexander Pope, e Horace Walpole, l’autore de «il castello di Otranto», poi si sposa con il deputato e aristocratico Edward Wortley Montagu. Segue questo in lunghi viaggi dei quali lascia resoconti scritti e lettere di grande successo.

In Turchia scopre che è già stata sperimentata una cura per il vaiolo e la importa in Europa, con tanto di dimostrazione pubblica inoculando il vaccino ai propri figli e vincendo il generale scetticismo. Insomma una influencer, travel blogger e gossippara ante-litteram, che però qualcosa di buono ha anche fatto. Dopo essersi separata dal marito e aver sistemato il figlio scellerato facendolo diventare deputato, viaggia. Ad Avignone conosce il bresciano Ugolino Palazzi, seduttore aristocratico spiantato che la conduce a Brescia nella propria casa decadente. Qui, il libertino, riesce a farle firmare falsi contratti, si appropria di gran parte dei suoi beni, le ruba oggetti e arriva a rifilarle a caro prezzo un palazzo fatiscente a Gottolengo, che lei comunque restaurerà e renderà lussuoso.

Un enigma, una sudditanza psicologica ancora oggi difficile da spiegare. Ugolino e i due fratelli nel frattempo compiono ogni tipo di frode ed efferatezza sul territorio. Estorsioni, furti e soprusi. Tanto che la Serenissima li bandirà dal proprio territorio e Lady Mary tornerà libera. Dopo un periodo sul lago d’Iseo tornerà in Inghilterra per morire poco dopo. Nei dieci anni trascorsi a Brescia la sua personalità esuberante, venne difficilmente accettata. Un divertente episodio su tutti la rappresenta: durante una pausa, nel foyer del teatro Grande, una dama le fa notare che le sue mani non sono sufficientemente pulite, la pronta risposta è: «…e dovrebbe vedere i piedi!».

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