Quella gaffe istituzionale che non ha giustificazione

Egregio direttore, apprendo dalle edizioni online di taluni quotidiani dell’incredibile gaffe commessa dall’ufficio stampa della Presidenza del Consiglio Regionale lombardo con la pubblicazione di un post dedicato alla figura del prefetto Cesare Mori «arricchita ed impreziosita» dal commento dell’allora Presidente del consiglio Mussolini. In primo luogo si tratta di una esaltazione di procedure che ben poco si giustificavano in uno Stato di diritto e tanto più ai giorni nostri. In secondo luogo, ma certo non secondariamente, viene logico porre la domanda se il 10 giugno, ricorrendo l’anniversario del rapimento e dell’omicidio dell’onorevole Matteotti per mano di sicari fascisti che vennero poi difesi in Parlamento dall’allora presidente del Consiglio Mussolini, i ghost writers dell’ufficio stampa si siano dati pena di «postare» un comunicato di commemorazione. La pietosa giustificazione che si riporta integralmente, «L’immagine del post iniziale è stata sostituita con una nuova immagine priva del messaggio di Benito Mussolini, a conferma che non c’è certamente da parte della struttura stampa del Consiglio Regionale nessuna intenzione di revisionismo e nessuna apologia di fascismo», si legge in una nota, non fa che confermare la strisciante tendenza a banalizzare realtà e comportamenti revisionistici anche in contesti istituzionali dove sarebbe apprezzabile una più alta consapevolezza del rispetto dei valori della Costituzione. Giovanni Fabiano Mazzano

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