Trasporto Pubblico: va invertita la rotta in Lombardia

Egregio direttore, credo che il dibattito innescatosi sulla qualità dei servizi di Trasporto pubblico, sul loro sistema di finanziamento e sulle tariffe a carico delle famiglie, meriti il massimo della trasparenza e la conoscenza da parte dei cittadini di dati certi. Il Trasporto pubblico sulla gomma (servizi bus urbani ed extraurbani) è innanzitutto una competenza nazionale e regionale insieme, anzi la Corte Costituzionale ha sottolineato come il Trasporto pubblico sia una palese competenza «residuale» delle Regioni e quindi spetta alle Regioni contribuire in maniera sostanziale al Trasporto pubblico locale, in incremento a quanto trasferito dallo Stato centrale. E infatti lo Stato e la Regione, doverosamente, concorrono con proprie risorse ad alimentare il Fondo Regionale dei Trasporti pubblici. Il Fondo regionale dei Trasporti pubblici su gomma (bus urbani ed extraurbani) si attesta a 624 milioni 546.617 euro, alimentato con 406,2 milioni di euro provenienti dallo Stato centrale e 218,2 milioni di euro dall’ente Regione Lombardia. Tuttavia negli ultimi anni, mentre lo Stato sta incrementando la sua dotazione annuale verso le Regioni, compresa la Lombardia, l’Ente Regione Lombardia non sta facendo altrettanto e nella stessa dimensione. Infatti lo Stato ha trasferito alle Regioni, nel 2022, 100 milioni di euro in più, nel 2023, 200 milioni di euro, nel 2024 trecento milioni e nel 2025, 395 milioni di euro in più. Per la Regione Lombardia ciò ha significato e significa 17 milioni di euro in più nel 2022, nel 2023 ci sono 34 milioni di euro in più, nel 2024 sono 51 milioni di euro in più, nel 2025 sono 67,1 milioni in più. Certo un trasferimento non sufficiente a cui non è corrisposto un eguale aumento della Regione Lombardia sul servizio «gomma». Ora ciò che è doveroso è che l’ente Regione trasferisca queste nuove risorse alle Agenzie di Trasporto pubblico delle singole Province lombarde. Per il 2023 ovvero 34 milioni di euro. Queste risorse possono almeno parzialmente alleviare il deficit che le singole Agenzie di trasporto pubblico provinciali che a detta dell’assessore regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Franco Lucente, si attesta a 70 milioni di euro per poter garantire gli stessi servizi dell’anno scolastico 2022-2023 (per Brescia vale 7 milioni di euro) La situazione dell’Agenzia dei trasporti pubblici di Brescia è ancora più particolare. Si regge non solo grazie ai fondi nazionali e regionali ma anche quelli della città capoluogo e della Provincia (56,7 milioni da fondo regionale/nazionale, 10 dal Comune di Brescia, oltre 2 milioni dalla Provincia). Tutto dovuto a una patologia. Il finanziamento alla Provincia di Brescia è di 4% meno di quanto gli sarebbe dovuto. La Provincia di Brescia rappresenta il 13% della popolazione lombarda e riceve solo il 9% del Fondo ragionale/nazionale. Ora appare necessario per scongiurare a Brescia un aumento delle tariffe davvero grande (intorno al 10%) e/o un peggioramento dei servizi, già in provincia lacunoso, serve che Regione Lombardia dia un segnale concreto e lo può fare già con le variazioni di Bilancio del 2023. Il Trasporto pubblico va considerata una leva di crescita e di attrazione dei territori. Continuare ad abbassare la presenza e la qualità dei servizi pubblici (Sanità, Trasporto pubblico, Istruzione e Formazione) porta all’indebolimento di intere aree della nostra Lombardia che provocano abbandoni dei territori dal punto di vista demografico ed economico. Va davvero invertita la rotta a Palazzo di Governo di Regione Lombardia, a cominciare da una visione strategica che non riesce a mettere a fuoco ciò che conta e ciò che merita il massimo sforzo economico dell’ente Regione Lombardia. Emilio Del Bono Vicepresidente del Consiglio Regione Lombardia

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