Valcamonica: più attenzione alle acque

di Comitato centraline di Valle Camonica per l'acqua che scorre

Gentile direttore, le scriventi Associazioni, e con esse i cittadini, intendono portare all’attenzione dei candidati consiglieri alle prossime elezioni regionali in Lombardia, la situazione delle acque superficiali della Valle Camonica, affinché venga adeguatamente presa in considerazione nei programmi. Le acque superficiali sono peggiorate qualitativamente da uno sfruttamento idroelettrico poco redditizio. Oltre ai cinque impianti storici dalla produzione redditizia, decine di centraline di piccola dimensione sfruttano le acque degli affluenti del fiume Oglio, interrompendo spesso la continuità fluviale e minando così l'esistenza stessa della vita nei corsi d'acqua, a fronte di nessun ritorno economico reale. La Valle Camonica è Riserva della Biosfera, protetta da tutela Unesco MAB (Man And Biosphere), ma per colpa della sottrazione di acqua i nostri corpi idrici sono lontani dallo stato ambientale di «buono» richiesto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE. Chiediamo attenzione e sostegno per far valere il rilascio, che deve essere mantenuto per legge, del deflusso ecologico, a garanzia dell’equilibrio degli ecosistemi acquatici, dai quali dipende la salute delle nostre terre. Le acque superficiali sono minacciate da un rischio gravissimo per la salute dell'intero territorio e dei Cittadini di tutta la Valle. Nell'area di Forno d'Allione, nel comune di Berzo Demo, giacciono quattro discariche, tra cui dal 2011, provenienti dall'Australia, un deposito di oltre 55.000 tonnellate di rifiuti industriali ad alta pericolosità, con un elevato contenuto di cianuri e fluoruri. Oggi le concentrazioni degli inquinanti in falda, risultanti dai campionamenti effettuati, sono già undici volte superiori ai limiti di legge. Vi chiediamo: cosa intendete fare se eletti? Esistono proposte di creazione di altri invasi di riserva idrica. Anche in Valle Camonica la siccità dovuta ai cambiamenti climatici ha colpito duramente e sempre più colpirà. È corretto studiare contromisure volte a preservare i territori, ma non è una soluzione adatta la progettazione di invasi o laghi artificiali allo scopo di «fermare» in alto l’acqua meteorica. L’acqua si preserva quantitativamente e qualitativamente permettendo alle falde di ricaricarsi con opportuni interventi volti a mantenere la complessità e la ricchezza dell’ecosistema suolo, non già con pozze cementate nelle quali l’acqua degenera rapidamente. Basta bacini artificiali in montagna! È importante inoltre ripensare la destinazione delle acque depurate: come negli altri Paesi dell’Ue, l’uso irriguo delle acque in uscita dai depuratori è da proporre con forza, al fine di semplificare il raggiungimento dei parametri chimico biologici di restituzione e preservare i corpi idrici maggiori dalla reimmissione di acqua qualitativamente scarsa. Alla luce di quanto qui brevemente descritto, nuovamente vi chiediamo: cosa intendete fare se eletti? Siamo disposti a confrontarci in ogni momento, a spiegare nel dettaglio questi temi. Comitato centraline di Valle Camonica per l'acqua che scorre

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