Intervista a Casa Athesis

Il ministro Lollobrigida: «La vinificazione difende il territorio. I dealcolati non chiamiamoli vino»

di Riccardo Verzè
Il ministro Lollobrigida a Casa Athesis con il direttore Mamoli
Il ministro Lollobrigida a Casa Athesis con il direttore Mamoli
Il ministro Lollobrigida: «La vinificazione difende il territorio. I dealcolati non chiamiamoli vino

Il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida intervistato dal direttore de L'Arena Massimo Mamoli a Casa Athesis all'interno di Vinitaly 2024.

«Il vino significa qualità, ma anche posti di lavoro e turismo, è un'eccellenza di cui non possiamo fare a meno.

Siamo in condizioni simili a quelli dell'epoca del proibizionismo. Per parlare di vino stiamo mostrando come la vinificazione difenda il territorio, lo scolpisca. Dove non c'è, il terreno letteralmente viene giù.

L'agricoltore è il primo ambientalista. I 3.000 anni di storia del nostro popolo ci hanno messo a contatto con greci, romani, arabi e tanti altri. Abbiamo in dna storico/culturale che nessun altro può avere, che Leonardo rappresenta appieno: per questo nel giorno del suo compleanno, il 15 aprile, abbiamo istituito la giornata del Made in Italy.

I vini dealcolati? L'alcol stabilizza l'alimento. In una riunione con altri ministri, ci hanno servito una bollicina senza alcol: il colore e il gusto erano discutibili. Non sono contrario alle bevande dealcolate a base di uva, ma perché dobbiamo chiamarlo vino?

L'etichette nutriscore sono condizionanti e pericolose. Le etichette devono mettere in grado di far capire alle persone cosa stanno comprando, non direzionarle con un colore. Chi vuole il nutriscore è perché non ha prodotti d'eccellenza.

L'autonomia? Pensiamo che l'Italia sia una e indivisibile: l'autonomia non è un avversario, con lo stato che interviene quando comuni e regioni non riescono a rispondere. Quello che non può essere messo in discussione è il concetto di solidarietà nazionale.

Per la presidenza del Veneto come Fratelli d'Italia non avanziamo richieste di candidatura sulla base di algoritmi, ma rispettiamo l'unità della coalizione».