Collettore del Garda, lo studio resta top secret

di C.REB.
Il consigliere Marco Apostoli
Il consigliere Marco Apostoli
Il consigliere Marco Apostoli
Il consigliere Marco Apostoli

C’è un «fantasma» che aleggia sulla provincia. Tutti ne parlano, in pochi lo hanno visto, in molti lo evocano. Compresi due membri della Commissione ciclo idrico provinciale che ieri, in occasione della seduta di insediamento dell’organismo, sono tornati a chiedere di poter consultare lo studio del professor Giorgio Bertanza dell’Università di Brescia redatto nel 2018 su commissione di Acque Bresciane e mai reso noto. Su quella ricerca si fonda il postulato di imporre alla valle del Chiese di depurare le fogne prodotte dal Garda negli impianti di Gavardo e Montichiari. «Il documento non è arrivato nonostante i nostri solleciti - spiega Cristina Almici nella duplice veste di sindaco di Bagnolo e componente della commissione -. Il presidente del Broletto Samuele Alghisi ha sottolineato che si trattava di uno studio preliminare propedeutico. Bene, ne terremo conto come tale, ma è evidente che come consiglieri provinciali vorremmo capire cosa c’è scritto. Abbiamo il diritto di conoscere le motivazioni e quelli che sono stati i criteri per cui si è scelto di scaricare nel Chiese piuttosto che nel Mincio, e perchè è stata decisa la dismissione della condotta sublacuale». La stessa richiesta è stata reiterata da Marco Apostoli nel corso prima «uscita ufficiale» della Commissione che ha anche analizzato il bilancio 2020 di Ato. «Ci siamo confrontati su diverse tematiche - sottolinea Giovanni Battista Sarnico nominato presidente dell’organismo consultivo della Provincia -, e c’è l’impegno da parte mia di farmi carico delle esigenze e delle richieste di tutti i membri della commissione. I problemi sul tavolo sono tanti, e li affronteremo dentro quello che è il perimetro delle competenze della commissione, senza travalicare o interferire con i compiti in capo ad Ato. Il nostro ruolo consultivo aiuterà a risolvere tanti punti che sono oggi oggetto di discussione». Dai Comuni aggregati alle infrazioni europee, passando per il nuovo sistema tariffario, i progetti in corso e gli investimenti, i tanti fronti aperti spingono la Commissione a stringere i tempi. «La prossima riunione verrà convocata entro 15 giorni - annuncia Sarnico -. Riteniamo che tutti gli incontri dovranno puntare su un tema specifico, una sorta di tante commissioni ad hoc». «Ritengo che quello della depurazione del Garda sia il tema più urgente - sottolinea Apostoli -. Dall’incontro sono emerse comunque cose interessanti, come lo sblocco dei 27 milioni di Ato depositati in banca: ora verrà presentato un piano dei lavori per far partire i cantieri. Ci sarà poi il cambio della sede dell’Ufficio d’Ambito, che consentirà di risparmiare sul canone di affitto». •

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