Dalla pista dell’aerobase «decolla» l’innovazione

I mezzi d’opera impegnati sul cantiere della pista del Sesto Stormo:grazie alle tecnologie della Vezzola è stato un intervento a basso impatto ambientale
I mezzi d’opera impegnati sul cantiere della pista del Sesto Stormo:grazie alle tecnologie della Vezzola è stato un intervento a basso impatto ambientale
I mezzi d’opera impegnati sul cantiere della pista del Sesto Stormo:grazie alle tecnologie della Vezzola è stato un intervento a basso impatto ambientale
I mezzi d’opera impegnati sul cantiere della pista del Sesto Stormo:grazie alle tecnologie della Vezzola è stato un intervento a basso impatto ambientale

•• «La sfida della sostenibilità rappresenta un rilevante traguardo a cui la nostra società tende con convinzione al fine di salvaguardare il pianeta e le sue risorse e di permettere un equo sviluppo anche a favore delle generazione future». Lo sottolinea Stefano Vezzola, amministratore delegato della Vezzola spa di Lonato, sublimando la filosofia tecnica impiegata per realizzare la pista parallela all’aerobase del Sesto Stormo di Ghedi. La recente realizzazione del poderoso intervento di riqualificazione delle superfici d’atterraggio dei jet militari di ultima generazione, sotto la direzione del Primo Genio di Villafranca di Verona, ha comportato l’impiego dei due impianti di conglomerato bituminoso dell’impresa Vezzola a Lonato e Montichiari, grazie ai quali sono state fornite oltre 65mila tonnellate di innovativi materiali, con elevata percentuale di materia prima riciclata. Miscele di conglomerato bituminoso appositamente studiate per assicurare elevate caratteristiche meccaniche, elevata vita utile della pavimentazione e sostenibilità ambientale. L’impiego di materiali riciclati in sostituzione di aggregati vergini di origine naturale permette di ridurre l’impatto ambientale, abbattendo così il consumo di suolo e di cave, nonché le emissioni in atmosfera dovute ai gas di scarico prodotti dai mezzi di escavazione. Una strada virtuosa per donare una nuova vita a materiali che diversamente finirebbero smaltiti in discariche autorizzate. Un modello insomma di economia circolare. La fornitura dei materiali ha impiegato mezzi di trasporto adeguatamente coibentati al fine di ridurre al minimo l’abbattimento della temperatura della miscela. Un gioco strategico è stato rivestito dall’organizzazione logistica dei camion. La ricerca nell’ambito delle pavimentazioni stradali è ormai da anni orientata alla produzione di miscele di conglomerato bituminoso contenenti elevati quantitativi di materiali riciclati: il caso dell’Aeroporto militare di Ghedi rappresenta un significativo esempio del nuovo approccio green agli interventi. Grazie agli investimenti di ricerca e sviluppo la Vezzola vanta un know how che consente alla realtà di fornire materiali per pavimentazioni speciali ad elevatissime prestazioni, sulla base dei forti contenuti innovativi sviluppati e adatti ad ogni particolare esigenza proveniente dai diversi settori economici e di applicazione, siano essi pubblici o privati. Tra i casi concreti di impiego dei materiali innovativi, l’ingegner Mattia Mombelli, responsabile del Controllo produzione e del Laboratorio analisi materiali della Vezzola, menziona lo studio e il confezionamento della miscela Ecobase, impiegata nella realizzazione della tangenziale di Guidizzolo, nel Mantovano, che presenta un contenuto di materiale riciclato, tipo fresato d’asfalto, pari al 100 per cento degli aggregati in peso.•.

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