Il tempio crematorio tramonta per sempre

Si chiude la vicenda legata al progetto di un tempio crematorio  a Quinzano
Si chiude la vicenda legata al progetto di un tempio crematorio a Quinzano
Si chiude la vicenda legata al progetto di un tempio crematorio  a Quinzano
Si chiude la vicenda legata al progetto di un tempio crematorio a Quinzano

•• Se c’era ancora un dubbio sull’apertura di un tempio crematorio a Quinzano, ci ha pensato il Consiglio comunale a mettere la parola fine sull’annosa vicenda, sfociata anche in una class action intentata da 130 tra privati e aziende, da una richiesta di referendum e da un ricorso al Tar, peraltro «congelato» dai giudici amministrativi fino al 21 aprile. L’iter per la realizzazione del progetto è stato smontato pezzo per pezzo. Del resto lo stesso sindaco Lorenzo Olivari ha sempre dichiarato di essere contrario ad un impianto di cremazione in paese. Così, dopo il ritiro in autotutela della delibera del Comune di Manerbio, ora è arrivato anche quello di Quinzano. «La convenzione tra i due Comuni non è mai stata sottoscritta - ha precisato il sindaco -. L’ex commissario prefettizio Monica Vaccaro era intenzionata a traghettare quest’opera, e di conseguenza le pratiche sono andate avanti, su uno schema inizialmente condiviso. Ma le difformità intervenute successivamente hanno reso impossibile sottoscrivere la convenzione, rendendo privi i due atti di validità esecutiva». In particolare, i due documenti non coincidevano sulle compensazioni economiche richieste, e in particolare sul 30% del canone di concessione, che per Quinzano avrebbe dovuto essere utilizzato esclusivamente come scontistica sulle cremazioni, e non su altro. Per le casse comunali «non ci sarà alcun danno - ha sottolineato Olivari -, e viene meno anche il ricorso al Tar. Ora siamo liberi di prendere accordi con altri enti, che ci consentano di garantire il fabbisogno richiesto dalla Regione, ma dislocando il tempio crematorio al di fuori del nostro Comune, in un territorio più idoneo rispetto al cimitero di Quinzano». «Stiamo anche verificando la possibilità di cedere il progetto di cui disponiamo, al fine di recuperare in parte la spesa a beneficio della partecipata Quinzano Servizi, che ha diversi creditori a cui riconoscere importi anche consistenti». La delibera è stata approvata da tutta la maggioranza, con il sostegno di Pietro Cruber della lista Nuova Civica; astenuti i consiglieri Adriano Perotti e Claudia Cesari di Quinzano Paese. Sul tavolo della Regione rimangono dunque i quattro nuovi progetti bresciani di Alfianello, Verolanuova, Chiari e Palazzolo, oltre all’ampliamento del tempio crematorio di Sant’Eufemia, in città, che chiede di raddoppiare le attuali due linee in funzione.•.

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