Infortuni sul
lavoro, una
crescita anomala

di Cinzia Reboni

Mentre sul resto del territorio della Lombardia l’aumento degli infortuni sul lavoro è stato particolarmente contenuto, a Brescia - per quanto riguarda i settori dell’industria, del manifatturiero e delle costruzioni - la crescita è stata dell’8,58% rispetto all’anno precedente. Il dato, riferito al 2018 e quindi non influenzato dall’effetto lockdown della pandemia, è stato diffuso dall’Osservatorio curato dal settore Ambiente, Sicurezza ed Energia di Confindustria Brescia. Per gli stessi settori, in tutta la Lombardia l’aumento si è attestato sullo 0,92%, mentre a livello generale gli infortuni sul lavoro sono aumentati dello 0,45% Sono state 120.363 le denunce presentate in tutta la regione. Di queste, 29.731 riguardano i 25 settori analizzati da Confindustria, e Brescia - seconda soltanto a Milano - ne ha contate 5.352. Nel 2017 erano state rispettivamente 119.822 le denunce complessive in Lombardia, 29.459 quelle prese in esame e 4.929 quelle relative alla provincia di Brescia. Si tratta dei dati più recenti disponibili, in forma consolidata, attinti dalla banca dati statistica dell’Inail, mentre quelli relativi all’occupazione, forniti dall’Istat, sono disponibili fino al 2017. «I RISCONTRI più recenti possono ancora subìre aggiornamenti nel tempo, e soprattutto non sono confrontabili con i dati occupazionali. Pertanto - spiega Confindustria Brescia nella presentazione dell’Osservatorio, uno strumento strategico in chiave di prevenzione -, visto che l’analisi condotta prende in considerazione un arco temporale di almeno cinque anni, si è deciso di considerare esclusivamente i dati consolidati e di trascurare quelli relativi al 2019, in quanto non ancora consolidati e non confrontabili con un dato relativo all’occupazione». Nel 2018 Brescia si è classificata al secondo posto a livello regionale. Al primo c’è Milano con 6.633 denunce, terza Bergamo con 4.465. Dal report di Confindustria emerge come nel 2018 nella nostra provincia i settori con maggiore incidenza di infortuni sul lavoro sono stati quelli della fabbricazione di prodotti in metallo (1.328), della metallurgia (877 casi), delle costruzioni (841) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature per impieghi speciali (638). Meno esposti al fenomeno degli infortuni le attività legate alla fabbricazione di coke e derivati del petrolio, con un solo caso, preceduta dagli articoli in pelle (10 casi), l’estrazione di minerali da cave (14) e la fabbricazione di prodotti farmaceutici (18). Un quadro leggermente diverso rispetto al resto della regione, dove è invece il settore delle costruzioni ad aver registrato il più alto numero di denunce per infortuni (6.228). L’OSSERVATORIO restringe poi il campo a 6 aree specifiche - fabbricazione di gomma e plastica, metallurgia, prodotti in metallo, apparecchi di uso domestico, macchinari per impieghi speciali ed autoveicoli - per l’analisi sui luoghi dove gli infortuni si sono verificati. Nella nostra provincia nel 2018, su un totale di 3.462 casi, 410 sono avvenuti in itinere, cioè nel tragitto casa-lavoro (44 dei quali senza mezzo di trasporto) e 3.052 sul luogo di lavoro (soltanto 39 con il mezzo di trasporto). Analizzato anche il «rapporto di gravità», che per Brescia nel 2018 è stato del 10,52% (era dell’11,84% nel 2017 e dell’11,38% nel 2016). Nel Bresciano, su 3.462 casi, sono stati 3 gli incidenti mortali e 346 quelli che hanno provocato una menomazione. Per quanto riguarda gli addetti - in questo caso i dati, come spiegato, sono aggiornati e consolidati al 2017 -, in Lombardia sono stati 3.643.782, di cui 1.117.151 per i 25 settori presi in esame, e tra questi 178.565 a Brescia. Infine la frequenza di accadimento, calcolata ogni mille occupati (il dato si ottiene dividendo il numero delle denunce per il numero di occupati e moltiplicandolo per mille): a Brescia è pari al 27,6, contro il 26,37 della Lombardia ed il 32,88 del dato complessivo regionale. «LA PRESENZA sul nuovo sito di Confindustria Brescia di uno strumento come l’Osservatorio sugli infortuni testimonia, una volta di più, il forte impegno della nostra associazione sul tema della sicurezza sul lavoro – commenta Enrico Frigerio, vice presidente di Confindustria Brescia con delega ad Ambiente, Sicurezza ed Energia -. Siamo consapevoli della necessità di continuare a lavorare, per rendere le nostre aziende sempre più sicure: in tal senso, il nuovo strumento garantirà agli associati la possibilità di effettuare analisi infortunistiche dettagliate per settore e territorio, per capire quali sono le aree maggiormente soggette a miglioramento». Da anni del resto l’associazione degli industriali è impegnata sul fronte della sicurezza sui luoghi di lavoro e in progetti che hanno come obiettivo la prevenzione degli incidenti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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