Ora nel nido comunale c’è posto per 50 ospiti

Ghedi  L’edificio che ospita l’asilo nido comunale
Ghedi L’edificio che ospita l’asilo nido comunale
Ghedi  L’edificio che ospita l’asilo nido comunale
Ghedi L’edificio che ospita l’asilo nido comunale

Il ritorno in aula non è poi così lontano, e a Ghedi sono in grado di dare una buona notizia alle famiglie con figli molto piccoli. Da settembre l’asilo nido comunale di via Palazzo potrà funzionare a pieno regime, ospitando cioè i 50 bambini consentiti dalla sua capienza e non solo i 32 accolti fino a ora, con una ricettività che era stata ridotta per poter tenere i conti in equilibrio, utilizzando solo dipendenti comunali. L’ampliamento dei posti a disposizione delle famiglie e dei servizi (come l’ingresso anticipato e l’uscita posticipata rispetto all’orario normale, 8-16, in vigore precedentemente) saranno possibile grazie a un accordo di «co-progettazione» sottoscritto dall’amministrazione civica guidata dal sindaco Federico Casali (attraverso l’assessorato ai Servizi sociali affidato a Delia Bresciani) con la cooperativa Coser, già attiva per altre collaborazioni sul territorio ghedese: per esempio gestisce l’assistenza ad personam scolastica fornendo addetti da affiancare al personale di ruolo per sostenere i bambini con disabilità. La convenzione, sottoposta al consiglio comunale di giovedì sera, «permetterà di valorizzare al massimo le potenzialità della struttura di proprietà comunale e di offrire alle famiglie della nostra comunità risposte più efficaci, alla luce delle numerose richieste di accesso al servizio e della lista d’attesa - spiega l’assessore Bresciani che ha dato il via all’iter per il progetto di cogestione -, così che il Comune rimanga protagonista è garante del servizio. Una volta scelte le tre proposte tecniche ritenute migliori, si è passati alla proposta economica che ha visto prevalere la soluzione Coser. La convenzione prevede che il personale comunale continui a prestare la sua opera, ma affiancato da quello qualificato della cooperativa, ampliando così l’offerta e le proposte didattiche, per esempio reintroducendo i corsi per la genitorialità e altre inziative». Resteranno invariate le rette a carico delle famiglie (la tariffa massima è di 470 euro mensili che si abbassa in base all’Isee). M.Mon.

Suggerimenti