«Quel supermercato
salverà dall’oblio
Santa Maria»

di Milena Moneta
La facciata   della suggestiva  cascina Santa Maria di Ghedi
La facciata della suggestiva cascina Santa Maria di Ghedi
La facciata   della suggestiva  cascina Santa Maria di Ghedi
La facciata della suggestiva cascina Santa Maria di Ghedi

Realizzare un supermercato nell’area verde della cascina Santa Maria è un’opportunità imperdibile per salvaguardare un sito di interesse storico e architettonico e non uno sfregio paesaggistico.

Lo sostengono i proprietari del complesso rurale al centro di un caso che sta dividendo Ghedi.

«NON VOGLIAMO gettare benzina sul fuoco delle polemiche, nè puntare il dito contro qualcuno – precisa Annalinda Albini parlando a nome della famiglia proprietaria dell’immobile che ha deciso di rompere il silenzio –. La cascina Santa Maria è di innegabile valore storico e architettonico ma non è soggetta a vincoli delle Belle Arti. Appartiene alla nostra famiglia che sta cercando di gestirla e conservarla da decenni. Intento che, ovviamente, richiede risorse economiche non indifferenti».

La famiglia Albini ha cercato di coinvolgere a più riprese le associazioni del territorio, «ma senza ricevere alcun sostegno e senza trovare chi volesse condividere l’impegnativo progetto di tutela e valorizzazione dell’immobile - osserva Annalinda Albini -. Proprio per conservarlo per la comunità di Ghedi abbiamo cercato soluzioni non troppo onerose che ci permettessero di riqualificare, mettere in sicurezza, effettuare la manutenzione ordinaria necessaria al sito».

LA SOLUZIONE è arrivata con la variante del Piano di governo del territorio che consente di utilizzare una parte dell’area agricola - 16 mila metri quadrati sui 30 mila - per realizzare un supermercato e i parcheggi. «È un punto vendita come tanti altri e non un centro commerciale come qualcuno vorrebbe lasciare intendere - precisa Annalisa Albini -. L’operazione non intaccherà il parco della tenuta. La vendita dell’area ci permetterà di recuperare il cascinale ora in condizioni di degrado e di precaria sicurezza. Non è una speculazione edilizia - tiene a sottolineare la portavoce della famiglia Albini -, ma l’unica strada per conservare Santa Maria senza danno all’ambiente e con vantaggi per il territorio».

I proprietari del fondo rimarcano che l’operazione «renderà possibile un intervento viabilistico atteso da anni nella zona e offrirà nuovi posti di lavoro. Il nostro solo interesse è sempre stato di mettere il luogo a disposizione della comunità, come confermano le visite proposte alle scolaresche, e le ipotesi di trasformarlo in punto di ritrovo e di aggregazione per le famiglie».

Le polemiche rischiano però di far arenare il progetto. «Ci auguriamo che la soluzione finalmente trovata non venga compromessa per fini propagandistici o politici - osserva Annalinda Albini -. In tal caso chiameremo a rispondere per vie legali chi ha alimentato polemiche a nostro danno, impedendoci di recuperare l’originario splendore del luogo».

INTANTO PERÒ è partita su Facebook una petizione con raccolta firme per la salvaguardia del luogo e contro il progetto del punto vendita, mentre opposizioni e varie associazioni hanno espresso la loro contrarietà al progetto che deturperebbe comunque «irrimediabilmente uno degli ultimi angoli storici della nostra città», come si legge su un documento diffuso in questi giorni dal Partito Democratico di Ghedi. Nell’assemblea degli scritti, convocata il prossimo 5 aprile, sarà affrontato anche il tema del supermercato.

Suggerimenti