Un’«onda» bianca
contro il bitumificio
L’appello al prefetto

di Valerio Morabito
Per evitare assembramenti il flash mob è stato contingentato Il comitato chiede un incontro con il prefetto e lancia una petizioneI cittadini hanno indossato una t-shirt bianca e pulita come simbolo della lotta all’inquinamentoLa manifestazione di ieri ha tenuto a battesimo l’offensiva contro il progetto del bitumificio
Per evitare assembramenti il flash mob è stato contingentato Il comitato chiede un incontro con il prefetto e lancia una petizioneI cittadini hanno indossato una t-shirt bianca e pulita come simbolo della lotta all’inquinamentoLa manifestazione di ieri ha tenuto a battesimo l’offensiva contro il progetto del bitumificio
Per evitare assembramenti il flash mob è stato contingentato Il comitato chiede un incontro con il prefetto e lancia una petizioneI cittadini hanno indossato una t-shirt bianca e pulita come simbolo della lotta all’inquinamentoLa manifestazione di ieri ha tenuto a battesimo l’offensiva contro il progetto del bitumificio
Per evitare assembramenti il flash mob è stato contingentato Il comitato chiede un incontro con il prefetto e lancia una petizioneI cittadini hanno indossato una t-shirt bianca e pulita come simbolo della lotta all’inquinamentoLa manifestazione di ieri ha tenuto a battesimo l’offensiva contro il progetto del bitumificio

Magliette bianche e pulite, proprio come l’aria che i cittadini di Montirone sognano di respirare. E per difendere l’ambiente ieri sono scesi in piazza inscenando uno spettacolare flash mob di protesta contro il nascente bitumificio che dovrebbe vedere la luce nella ex cava Betulla. Erano quasi duecento, ma la partecipazione è stata contenuta per rispettare il distanziamento sociale. CHI NON HA POTUTO indossare la t-shirt diventata simbolo della battaglia ecologista e partecipare al presidio per ragioni di sicurezza sanitaria, ha sostenuto la manifetazione via social: almeno mille i post comparsi sulle pagine Facebook dedicate alla mobilitazione. Alle 10 l’ampio parcheggio della parrocchia si è popolato di persone: adulti, anziani, giovani e intere famiglie. L’iniziativa ha tenuto a battesimo il comitato «No bitumificio», che si è costituito la settimana scorsa. «Il nostro è un gruppo formato da persone lontane da qualsiasi schieramento politico – ribadisce Marco Girelli coordinatore di “No bitumificio” -. La nostra battaglia è fatta dalla gente per la gente. Montirone non è disposto a subire passivamente un impianto altamente pericoloso per la salute». La portata della mobilitazione si specchia nelle decine di striscioni contro il progetto srotolati dai balconi e dalle finestre. Nel mirino c’è l’impianto destinato a trattare ogni anno conglomerati cementizi per 240 mila tonnellate e materiale bituminoso per 200 mila tonnellate. Dopo l’ok all’operazione concessa dalla conferenza dei servizi, il comitato si riunirà stasera per mettere a punto una strategia. IL PRIMO passo sarà chiedere un incontro con il prefetto di Brescia Attilio Visconti, «una persona che sta mostrando grande attenzione e sensibilità ai temi ambientali», osserva Girelli. L’obiettivo «è portare il prefetto a conoscenza dei pericoli legati di natura ambientale e sanitaria legati al bitumificio». Nei prossimi giorni scatterà una raccolta di firme partirà una raccolta firme per bloccare il progetto e un incontro pubblico con un gruppo di con esperti che dovranno spiegare gli impatti di un bitumificio sul territorio di Montirone. Nel mirino è finita anche la Provincia che ha dato il via libera all’operazione il parere negativo espresso dai Comune di Montirone e Borgosatollo. Arpa aveva espresso «diverse criticità legate agli impatti sulla qualità dell'aria, sul rumore e sugli aspetti idrogeologici». L’ Ats Brescia infine «pur richiamando le criticità rappresentate da Arpa, aveva espresso parere sostanzialmente favorevole, rilevando come non sussistano nei territori interessati anomalie dal punto di vista sanitario ed epidemiologico». Il comitato sostiene invece che il bitumificio andrà a peggiorare lo stress ambientale a cui è già sottoposto Montirone a causa di attività ad alto impatto. •

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