l'emergenza

A Brescia la povertà non è andata in vacanza

di Irene Panighetti
La Caritas diocesana: «Con gli aumenti che si sono verificati negli ultimi mesi c'è stato l'aggravarsi della vulnerabilità»
Con la pandemia  e la crisi economica che ha investito le famiglie è cresciuto il numero di persone che si trovano ad affrontare il dramma della povertà
Con la pandemia e la crisi economica che ha investito le famiglie è cresciuto il numero di persone che si trovano ad affrontare il dramma della povertà
Con la pandemia  e la crisi economica che ha investito le famiglie è cresciuto il numero di persone che si trovano ad affrontare il dramma della povertà
Con la pandemia e la crisi economica che ha investito le famiglie è cresciuto il numero di persone che si trovano ad affrontare il dramma della povertà

Non va in vacanza a Ferragosto chi fa fatica non solo ad arrivare alla fine del mese, bensì a mettere insieme, ogni giorno, il pranzo con la cena. Caro vita, aumenti dei prezzi dell’energia, la guerra russo-ucraina, e, non scordiamolo, conseguenze dalla pandemia che ha fatto perdere posti di lavoro: sono solo alcuni dei motivi per cui questi giorni non tutti i bresciani possono permettersi di lasciare la città per almeno qualche giorno di riposo. Per fortuna nemmeno la rete di solidarietà e di chi aiuta chiude per ferie, dal Comune alle associazioni passando per gli enti religiosi. I servizi sociali non possono né fermarsi né ridurre, quindi restano tutti attivi: «La povertà non va in vacanza e deve ancora essere affrontata da molti versanti – commenta l’assessore ai Servizi sociale Marco Fenaroli - così come ad ampio raggio deve essere la risposta ai profughi ucraini da parte del governo che non ha investito risorse sufficienti né organizzato l’accoglienza sul lungo periodo. Il centro all’ex Omb è diventato ormai un punto di riferimento per centinaia di famiglie ma noi possiamo garantire il sostegno fino ad ottobre».

Il centro di distribuzione allestito dal Comune e gestito da Croce Rossa in collaborazione con Cauto, Maremosso, Caritas e altre e realtà, è attivo dal 23 aprile ogni sabato e domenica: ieri e oggi è chiuso «ma si sono organizzati con appuntamenti quindi non c’è stata interruzione», rassicura l’assessore. Alimenti garantiti quindi anche in questo mese alle circa 500 famiglie che si alternano ogni quindici giorni. Non vanno in vacanza nemmeno i servizi per le persone senza fissa dimora, con i centri diurni e i dormitori aperti per quelle persone, «difficilmente quantificabili in modo esatto – precisa Fenaroli -. Queste persone arrivano anche dai paesi della provincia, quindi anche questo tema non deve essere ad esclusiva gestione da parte di Brescia, bensì ci vuole una sinergia provinciale e regionale».

Il Comune ha già fatto molto, aprendo, dal 2020, i dormitori 12 mesi all’anno (e non più solo 6 come in origine), per dare accoglienza a chi proprio non ha nulla; tutte strutture portate avanti da diverse realtà per assicurare, anche in questi giorni di agosto, l’apertura del Chizzolini di viale Duca degli Abruzzi, del San Vincenzo De Paoli (che ha una sede nuova in via Trivellini, dove c’è anche lo spazio femminile Casa Ozanam), dell'asilo notturno Pampuri di via Corsica e del rifugio Caritas Maercolini-Facella e di Casa Betel. A queste realtà si sommano i servizi di bassissima soglia, per persone che cercano un riparo dove poter trascorrere la notte, mangiare, lavarsi: centro diurno L'Angolo, Duomo Room e il Rifugio gestito dall’associazione Perlar.

Sul fronte associativo il mercoledì c’è la distribuzione di pacchi alimentari e beni di prima necessità in via Milano 59, nella sede dell’omonima realtà che, dal 2020, aiuta famiglie in difficoltà che oggi sono un centinaio: «Mercoledì 17 agosto dobbiamo tenere chiuso perché sono chiuse le due principali realtà da cui ci riforniamo per il cibo fresco – informa Irene Bianchi, referente della dispensa – ma il 10 abbiamo avuto il pienone, anche perché quest’anno, a differenza dello scorso anno, meno famiglie sono tornate nei Paesi di origine per l’estate».

Ci sono poi i soggetti religiosi, la Caritas ma anche i centri islamici: «Non chiudiamo certo per ferie – garantisce don Maurizio Rinaldi della Caritas diocesana – anche perchè dai nostri centri d’ascolto abbiamo registrato un aggravarsi della vulnerabilità in seguito ai rincari degli ultimi mesi». Attivo anche in agosto il centro islamico di via Corsica con «la distribuzione, ogni ultimo sabato del mese, del grande pacco alimentare e materiale di prima necessità per ogni famiglia – spiega Omar Ajam, storica figura del centro islamico –: sono un centinaio i pacchi che prepariamo e che consegniamo anche a domicilio, se i beneficiari abitano lontano o non hanno modo di arrivare in via Corsica». •.

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