L'INCOGNITA

Ad agosto scade la Fiera. Come fare con i richiami?

di Eugenio Barboglio
In estate il padiglione tornerà alla Camera di commercio. Serve un piano B. Gli Spedali Civili: «Ragioniamo sulle soluzioni. Le seconde dosi? Ce la faremo in tempo». E spunta di nuovo l'ex Omb
L’attesa nell’hub della Fiera  difronte al banco dell’accettazione
L’attesa nell’hub della Fiera difronte al banco dell’accettazione
L’attesa nell’hub della Fiera  difronte al banco dell’accettazione
L’attesa nell’hub della Fiera difronte al banco dell’accettazione

L’affitto del centro Fiera scade a fine agosto, ma non è detto che tutte le seconde dosi saranno già state somministrate. Senza dire dei richiami, che cominceranno in autunno. Dove saranno somministrati se l’hub di via Caprera non sarà più disponibile? - da settembre tornerà alla Camera di commercio che lo ha impegnato per alcuni eventi espositivi. Il tema è sul tappeto. L’Asst Spedali Civili ha già svolto almeno un incontro interno sulla questione, cominciando a immaginare alcune soluzioni. Per ora, non c’è ancora una vera exit strategy, ma «stiamo ragionando sulle possibili strategie» spiegano dalla Direzione. Con le seconde dosi sono convinti di restare nei termini, e quindi farle tutte entro il 31 agosto. I dati dicono che sono ad oggi stati vaccinati con la prima dose 341081 bresciani (31,63%) e con la seconda 128490. È peraltro di ieri la circolare del Ministero della salute che, raccogliendo il parere del Comitato tecnico scientifico, fa slittare i tempi per la seconda dose di Pfizer e Moderna: prima raccomandata rispettivamente dopo 21 e 28 giorni adesso l’indicazione è di 42 giorni. Se sono comunque abbastanza sotto controllo le seconde dosi, c’è piena consapevolezza riguardo al problema di dove fare i richiami. In generale, sono ancora indefiniti molti aspetti che li riguardano. Usciranno in merito direttive ministeriali volte a chiarirli. E allora anche le Asst potranno definire le soluzioni. Dopo l’ottima risposta data dalla Fiera, pensare a qualcosa d’altro di pari efficienza non è facile. Ma non bisogna ricadere nell’errore commesso altre volte, a tutti i livelli, da quando è scoppiata la pandemia: e cioè non prepararsi per tempo. In realtà, nell’accordo con la Camera di commercio è prevista una penale per ogni giorno di ritardo nella riconsegna del padiglione. Ma il massimo che si può supporre come accettabile da parte dell’ente di via Benedetto Croce è un leggero sforamento, non già la disponibilità del padiglione per una nuova campagna vaccinale che cancellerebbe il calendario fieristico autunnale, proprio in un momento di probabile ripresa economica. «L’Italia potrebbe vivere una campagna vaccinale senza soluzione di continuità - scrive il Sole 24 Ore - Se tra settembre e ottobre prossimi si raggiungerà l’agognata immunità di gregge con almeno il 70% degli italiani vaccinati (42 milioni) già da novembre potrebbero partire i richiami del vaccino per chi si è immunizzato per primo». Come detto in Asst stanno valutando alcune soluzioni, che potrebbero oscillare tra una strategia di decentramento dei vaccino (sarà sufficiente attivare studi dei medici di base e farmacie?) e la ricerca di un nuovo hub. Prima di concentrare la gran parte della vaccinazione massiva in via Caprera, erano attivi il palasport di Roncadelle e il centro commerciale Freccia Rossa, oltre a via Morelli che resta parzialmente attivo. Potrebbero tornare in gioco a pieno regime. Come potrebbe tornare in campo l’ipotesi dell’ex Omb, la struttura designata dalla Regione prima che si rendesse disponibile la Fiera. Sull’argomento Brescia in Azione (Sezione del partito di Calenda) fornisce un contributo: «Il Governo intende dare nuovo impulso al settore delle manifestazioni fieristiche. Brescia da ora deve pensare ad uno spazio attrezzato in forma semi permanente che assuma la destinazione vaccinale. Riteniamo che lo spazio potrebbe essere l’ex Omb, spazio che risulta ben collegato e servito. Inoltre, riteniamo che il Comune debba organizzare un apposito canale di consultazione permanente con le rappresentanze dei medici di medicina generale, i farmacisti, gli infermieri e con tutte le associazioni del terzo settore ad oggi coinvolte, onde potersi organizzare in tempo reale rispetto alle prime avvisaglie delle eventuali future ondate». •.

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