LA TRAGEDIA

Idro, al termine della curva arriva lo schianto fatale

di Mila Rovatti
La vittima è un motociclista bergamasco, Ferruccio Arsuffi. Lo scontro con una Jeep Renegade non gli ha lasciato scampo.
La moto finita a terra dopo il tragico impattoNonostante i soccorsi non c’è stato nulla da fare per il 60enne
La moto finita a terra dopo il tragico impattoNonostante i soccorsi non c’è stato nulla da fare per il 60enne
La moto finita a terra dopo il tragico impattoNonostante i soccorsi non c’è stato nulla da fare per il 60enne
La moto finita a terra dopo il tragico impattoNonostante i soccorsi non c’è stato nulla da fare per il 60enne

È morto sul colpo il motociclista bergamasco che ieri pomeriggio sulla sua Ducati multistrada stava risalendo la Provinciale 58 che da Idro porta a Capovalle. Lo schianto fra la moto di Ferruccio Arsuffi, 60enne residente ad Albano Sant’Alessandro in provincia di Bergamo, e una Jeep Renegade che scendeva in senso contrario è stato terribile e non ha lasciato scampo all’uomo che, nonostante il prodigarsi dei soccorritori che hanno fatto di tutto per salvargli la vita, non ce l’ha fatta.

Ferruccio Arsuffi, da poco in pensione, si stava godendo la bella giornata di sole con l’intenzione di fare un giretto in motocicletta andando verso la Valvestino in compagnia del nipote che lo precedeva di qualche metro su un'altra moto. Ma cinquecento metri dopo la galleria fra Idro e Capovalle, in via Provinciale, ancora in territorio di Idro, dove si susseguono numerose curve che rappresentano la passione delle centinaia di motociclisti che ogni fine settimana si riversano su queste strade, qualcosa è andato storto. Da una prima ricostruzione, effettuata dalla Polizia stradale, pare che il motociclista bergamasco abbia preso una curva troppo lunga e non sia riuscito più a rientrare del tutto, finendo sull’altra corsia proprio mentre stava sopraggiungendo la Jeep Renegade.

L’impatto è stato violentissimo e il 60enne centauro ha avuto purtroppo la peggio: sbalzato dalla sua due ruote è finito sulla roccia scoscesa che delimita la strada Provinciale 58. Il nipote che era davanti a lui di qualche metro ha sentito il rumore delle lamiere che vanno in pezzi, e non vedendolo arrivare si è allarmato ed è tornato indietro fino al punto dello schianto. Il sessantenne è stato immediatamente soccorso: per primi proprio il nipote e altri motociclisti di passaggio hanno tentato di rianimarlo praticandogli il massaggio cardiaco fino a quando non sono sopraggiunti gli uomini del soccorso arrivati tempestivamente da Brescia. È atterrato anche l’elisoccorso per velocizzare il trasporto in ospedale, ma purtroppo non c’è stato bisogno di far presto. Per Ferruccio non c’era infatti più nulla da fare, e ai medici non è rimasto che constatare il decesso direttamente sul posto. Sotto shock ma senza gravi ferite le due donne e le due bambine che viaggiavano sulla Jeep Renegade: solo qualche botta per la 25enne al volante, residente a Capovalle, e per la sua bambina di un anno e mezzo. Mentre si è reso necessario il ricovero in ospedale per le altre due, la cognata e la figlia di 11 anni: le loro condizioni non destavano ieri particolare preoccupazione. Tutti gli airbag della macchina sono esplosi, fortunatamente le due donne sui sedili anteriori avevano le cinture di sicurezza e le bambine sui sedili posteriori avevano l’apposito seggiolino ed erano adeguatamente assicurate ai sedili. La 25enne al volante, nel disperato tentativo di evitare la moto, si è spostata alla sua sinistra, ma purtroppo la manovra non ha impedito l’impatto e il conseguente tragico epilogo. E’ toccato al nipote, seduto a terra fra la polvere i pezzi dei veicoli volati ovunque e fra le lacrime, con la voce spezzata dal dolore, avvisare la famiglia dello zio del terribile incidente che ne aveva spezzato la vita. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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