Bimbi vaccinati: Dad e quarantena senza «sconti»

di Manuel Venturi
Sono oltre 18 mila, tra prime e seconde dosi, i bambini immunizzati nel Bresciano: ma non sono previste riduzioni su Dad e quarantena
Sono oltre 18 mila, tra prime e seconde dosi, i bambini immunizzati nel Bresciano: ma non sono previste riduzioni su Dad e quarantena
Sono oltre 18 mila, tra prime e seconde dosi, i bambini immunizzati nel Bresciano: ma non sono previste riduzioni su Dad e quarantena
Sono oltre 18 mila, tra prime e seconde dosi, i bambini immunizzati nel Bresciano: ma non sono previste riduzioni su Dad e quarantena

«Tutti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri». Ribaltando la celebre frase di George Orwell ne «La fattoria degli animali», si potrebbe dire che «alcuni bambini sono più diversi degli altri». È il caso di quelli della fascia 5-11 anni, vaccinati con seconda dose o guariti da pochi mesi, che si ritrovano in un limbo. È come se la loro «immunizzazione» non venisse riconosciuta, soprattutto nel caso di un contatto con un positivo all'interno della propria classe. Come dicono le norme, al primo rilevamento di positività in aula alla primaria scatta la sorveglianza attiva, con due tamponi a distanza di 5 giorni. Ma, diversamente da quel che accade alla secondaria, in caso di ulteriore nuovo tampone positivo, partono Dad e quarantena domiciliare di dieci giorni, senza distinzione tra chi ha concluso il ciclo vaccinale o chi è guarito da poco e chi ha una sola dose di vaccino o nemmeno una. Una situazione che, nell Bresciano, riguarda quasi 20 mila bambini della fascia 5-11 anni, senza contare i migliaia di casi in cui i minori sono guariti da meno di sei mesi, e che sta facendo arrabbiare non poco le famiglie. Il problema è emerso fin dalla prima settimana di ripresa delle lezioni, con casi che si sono moltiplicati e stanno facendo lievitare gli studenti delle elementari che devono seguire le lezioni davanti ad un computer. Ma i genitori che pensavano di evitare Dad e quarantena grazie al vaccino o alla guarigione dal Covid dei propri figli si sono dovuti scontrare con la realtà: per i bambini della primaria valgono le regole di chi frequenta la scuola dell'infanzia, con l'unica differenza che per sospendere l'attività didattica servono due casi positivi nella stessa classe e non solo uno come all'asilo. Anche se le differenze in classe ci sono: alla scuola dell'infanzia i bambini sono esonerati dall'utilizzo della mascherina e possono muoversi liberamente, mentre i bambini della primaria indossano la mascherina durante le lezioni, restando sempre seduti e con le finestre aperte. Non sono previsti sconti: una nota interministeriale dell'8 gennaio smentisce la circolare del Ministero della Salute del 30 dicembre e impone a tutti gli studenti delle elementari, in caso di due casi positivi in classe, quarantena e Dad per dieci giorni, con buona pace di ha concluso il ciclo vaccinale o è guarito da meno di sei mesi. Vero che, per ora, la percentuale di minori della fascia 5-11 anni - che comprende anche alcuni alunni dell’ultimo anno di infanzia e della prima media - immunizzati è bassa, ma i casi sono migliaia: in provincia, i bambini vaccinati sono 18.918, di cui 15.817 con prima dose e 3.101 con seconda. In Lombardia, i bambini vaccinati con prima dose sono 153.439, il 24,08% del totale, quelli con ciclo vaccinale completo sono 34.745 (5,45%). Le quarantene hanno anche creato un problema per chi aveva prenotato la seconda dose in questi giorni e si trova costretto a rinviare. All'appello mancano anche migliaia di guariti: in regione, i bambini della fascia d'età considerata che hanno contratto il Covid e sono risultati negativi negli ultimi sei mesi sono 32.559, di cui molti bresciani.•.

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