IN VIA MARCONI

Brescia, la Protezione civile ora ha una «casa comune»

di Marta Giansanti
Un progetto in essere già prima dell’emergenza: con lo scoppio della pandemia ancor più essenziale
Il sindaco Emilio Del Bono con gli assessori Alessandro Cantoni e Valter Mucchetti all’inaugurazione della sede di via Marconi 12Uno degli spazi  a disposizione  delle associazioni di Protezione civile
Il sindaco Emilio Del Bono con gli assessori Alessandro Cantoni e Valter Mucchetti all’inaugurazione della sede di via Marconi 12Uno degli spazi a disposizione delle associazioni di Protezione civile
Il sindaco Emilio Del Bono con gli assessori Alessandro Cantoni e Valter Mucchetti all’inaugurazione della sede di via Marconi 12Uno degli spazi  a disposizione  delle associazioni di Protezione civile
Il sindaco Emilio Del Bono con gli assessori Alessandro Cantoni e Valter Mucchetti all’inaugurazione della sede di via Marconi 12Uno degli spazi a disposizione delle associazioni di Protezione civile

Un “abbraccio” simbolico per ringraziare una ad una le realtà territoriali che nell’ultimo anno (e più) hanno lavorato sinergicamente - e continuano a farlo negli hub vaccinali come Brixia Forum, ad esempio - per superare il complesso periodo pandemico. L’occasione è stata la presentazione della nuova sede della Protezione Civile del Comune di Brescia, in una delle strutture all’interno del civico 12 di via Marconi, sede di numerosi uffici comunali. Uno spazio oggetto di importanti lavori di ristrutturazione che hanno riguardato gli spogliatoi e il deposito con relativo ufficio. Il costo dell’intervento è di circa 85mila euro. Un progetto in essere già prima dell’emergenza sanitaria, ma che lo scoppio della pandemia ha reso fin da subito un importante punto di riferimento nel supporto e sostegno all’intera comunità colpita dal Covid. «In quei primi mesi dove fuori c’era il silenzio, qui si lavorava ininterrottamente per aiutare la popolazione, per pianificare le operazioni di intervento di circa 700 volontari. Nelle orecchie solo il rumore sordo della macchina impacchettatrice per confezionare le mascherine da distribuire ai cittadini», ricorda l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune, Valter Muchetti. E un via vai di numerosi volontari «innestati nel piano della Protezione Civile, per agire chirurgicamente, affinché tutto funzionasse al meglio», ha precisato l’assessore. E ieri, nella cerimonia ristretta nel complesso di via Marconi, non potevano mancare i responsabili e rappresentanti dei vari gruppi: Ana, Cisom, Cri, Coda, Ccv, Polizia Locale, Paracadutisti, Radioamatori Italiani. «Una rete solidale ulteriormente rafforzata, senza la quale - sottolinea l’assessore alla Partecipazione, Alessandro Cantoni - non ce l’avremmo fatta a superare quanto accaduto. Sono onorato di aver qui di fronte a me persone straordinarie, di grande esperienza e professionalità e dal buon cuore: senza di voi, è innegabile, saremmo stati in fortissima difficoltà». A far muovere alla perfezione gli ingranaggi della macchina dei soccorsi una Protezione Civile «cresciuta negli ultimi anni - come specificato dalla responsabile del servizio Pc Elsa Boemi - e a cui mancava solo un ultimo tassello: un polo logistico», divenuto ieri ufficialmente realtà. «Quando si parla di Protezione Civile non ci si riferisce al Comune ma all’intera comunità: l’ente, nelle circostanze più difficili, può rivelarsi strategico nel coordinamento ma senza di voi, senza la collettività, non saremmo in grado di fare “protezione” - ribadisce il sindaco della città, Emilio Del Bono -. Stiamo venendo fuori da un periodo molto difficile, in cui Brescia si è dimostrata ancora una volta un territorio solidale, una piccola capitale del volontariato, in prima linea in modo esemplare e che la Protezione Civile è stata in grado di mettere in moto. Una ricchezza da salvaguardare». •.

Suggerimenti