Caro-bollette, Salvini: «Subito 30 miliardi»

di Giuseppe Spatola

Il futuro immediato delle aziende lombardo-venete, provate dal caro-bolletta, si deciderà domani alle 15 con la prima riunione convocata al ministero dello Sviluppo economico sull'energia. Al tavolo il ministro Giancarlo Giorgetti a dare audizione ai rappresentanti di Confindustria, Confindustria ceramica, Confindustria energia, Aicep, Federbeton, Assocarta, Assovetro, Assomet, Federacciai, Assofond, Federchimica, Federalimentare, Interconnector energy italia, Federlegno Arredo, Anima, Anfia. Una situazione che si sarebbe «smossa» dopo contatti tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e Palazzo Chigi, con la Lega che insiste affinchè si arrivi già nei prossimi giorni a un intervento del governo per fronteggiare l'aumento di luce e gas. «Siamo convinti che nessun partito si metterà di traverso: ora tutti si sono accorti che il tema è un dramma per famiglie e imprese», ha spiegato a Bresciaoggi Salvini presentando i dati aggiornati sui prezzi. «Il costo unico nazionale di un mega chilowattora è di poco inferiore ai 220 euro, cifra considerevole soprattutto se si considera che per lo stesso periodo del 2021 era leggermente superiore a 125 euro - ha rimarcato Salvini -. La Germania paga 96,85 euro e la Francia 109,18». Da qui l’impegno per alleggerire le imprese e non vanificare la ripresa. «In mesi drammatici, tra Covid e caro-bollette, da famiglie e imprese italiane abbiamo avuto esempi straordinari di impegno, dignità, sacrificio - ha precisato Salvini -. Ho ascoltato molti imprenditori iniziando a Torbole Casaglia prima di Capodanno. Purtroppo, il caro-energia rischia di essere una mazzata troppo dura da assorbire. Ecco perché il governo deve intervenire immediatamente con uno scostamento di bilancio: il grido di dolore che arriva da Nord a Sud, dagli imprenditori del lombardo veneto fino agli albergatori calabresi, passando per i ceramisti emiliani fino ai ristoratori, va ascoltato e merita risposta». Lo scostamento chiesto da Salvini è di 30 miliardi, utili a calmierare le bollette e da «intraprendere assolutamente prima dell'inizio delle votazioni del prossimo Presidente della Repubblica». «E se alle imprese ci aggiungiamo anche le famiglie si arriva a 50 miliardi - ha chiuso il leader della Lega -. L'obiettivo è portare in Cdm entro questa settimana il Decreto Ristori e un primo provvedimento per ridurre gli aumenti, che sono del doppio e del triplo e mettono a rischio di chiusura migliaia di aziende e a rischio freddo e buio di migliaia di famiglie. Gli imprenditori di Brescia e Verona che con grande dignità hanno raccontato le loro difficoltà hanno bisogno di risposte». •.

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